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06 dicembre, 2011

Un uomo in bici



Giorni fa mi sono ritrovato su una bici semi sportiva, con ipod collegato, ed ero contento.

Pensiero stupendo:
Perché gli uomini, passati i sessant'anni, fanno queste cose?

Probabilmente perché sento il tempo che passa e voglio recuperare.

Il guaio è che queste gesta non le compio con la spensieratezza dei vent'anni.

E' vero; c'è una sorta di cupa determinazione, nei sessantenni sportivi.

Alcuni continuano, altri si limitano a far ridere e far preoccupare i figli.

Perché i figli guardano, e giudicano (le mogli non hanno bisogno di guardare: giudicano e basta), papà in bicicletta è una forma di avanspettacolo alla partenza; e il suo viso ricorda quello di un pomodoro all'arrivo.

Eppure ho sempre fatto attività sportiva, come molti della mia generazione.

Nel corso degli anni ho preso calci negli stinchi, palline in pancia, racchette in testa, palloni sulle dita.

Vado sugli sci , e ho gareggiato in molti sport.

Ma allora avevo la naturalezza dell'età:
allenamento, equipaggiamento e abbigliamento erano questioni secondarie.

Il sessantenne che prova uno sport nuovo, invece, trasforma la propria ansia in acquisti. (a dir la verità l' Ipod l' ho preso di nascosto a mio figlio)

E poi, per giustificare la spesa, soffre, suda, cerca di convincere gli amici a fare altrettanto.

Vogliateci bene: andare in bicicletta, in fondo, è un antidoto contro la tentazione di pitturarsi i capelli.

Sudando, infatti, c'è il rischio di perdere colore, faccia e dignità.
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