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01 aprile, 2016

Primo di Aprile, primo bacio



Una giornata che molti dedicheranno agli scherzi, profittando dei social se ne leggeranno di ogni...
Devo dire che ...basta, io invece mi rivedo  bambino, adolescente dai, e mi ritorna prepotente in mente la storia del mio primo bacio.

Avevo quattordici anni ed ero allievo del Convitto di Cividale, la vidi la prima volta in Duomo, io in divisa di panno blu con guanti d' ordinanza in una calda giornata di aprile.
Sguardi  che si intrecciano tra i banchi della Chiesa, Lei in abitino azzurro fra i banchi delle Orsoline, una nuvola.

Farfalle  che si posano su mille fiori, pensieri  come bollicine, mi aveva notato!

Dopo intense ed affannose ricerche, pagando pegno pesante con amici ed amiche del nostro piccolo e ristretto mondo - Il Convitto era dirimpettaio- con il Natisone in mezzo - del convento delle Orsoline - riesco a farle arrivare un messaggio dove mi propongo per un incontro.
Sudori freddi per settimane, si il tempo correva veloce ma le comunicazioni erano lente, finalmente riusciamo a stabilire tra mille cautele un luogo di incontro.

Io arrivai per primo in una stanzetta di un bar del centro cittadino, sudori freddi che si asciugano all' istante quando la vidi, stava quasi sull' attenti braccia lungo i fianchi, ferma come una statua, mi avvicinai e a circa un metro da lei mi fermai e cominciai ad allungare i collo, prendendo l' iniziativa per paura che il momento magico passasse.

Mi sporgevo come un gabbiano nello spazio tra di noi.

Le sue labbra erano appena schiuse io ci finii sopra per caduta, un cozzare di denti, un intreccio di incisivi, non un bacio ma un atterraggio di fortuna.

Ritirammo le teste per rimbalzo.
Ma lei fu generosa, dopo il primo scomposto tentativo, mi offrì una seconda occasione, avvicinandosi, morbidezze sue contro costolame acuminato, il mio.

Respirai il suo fiato.

Da allora so che il bacio è l' apice dell' intimità amorosa, il massimo traguardo di fusione.






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