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25 marzo, 2019

Gravo Antigo


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Grado Antico

Di Grado antico la storia vera
Nessuno la sa ne saprà mai
E quelli che non ci credono mi mettano alla prova
Quando i fondali erano molto più grandi
Qui c’era di lei solamente il Castrum
Sul dosso più alto a dire la verità
Chi dice che i fondali siano sprofondati
Chi che il mare si sia sollevato
E si vedono ancora le pietre sul fondo
Ma con maggior certezza si sa che da quando
C’era Attila a distruggere Aquileia
A Grado i Patriarchi avevano la spada
verità, che si può indicare con il dito
In Chiesa tanti dei loro ossi son sepolti
E il loro Palazzo è ricoperto d’ alghe.

Sopra tante urne sparse e antichità
Questa Grado aveva più di venti chiese
E dunque si può dire che fosse città

Per crederci
Vi basta gettare lo sguardo
A tante fondamenta, in mare affondate

Sono S.Vito, S.Grisogono S.Gotardo
E’ nata dopo Venezia e i Patriarchi
Hanno raccolto i signori del paese
I Migliori e più capaci, con le galere loro barche
Dai primi giorni a Grado comandavano
Dopo Venezia è diventata la sua padrona
E il leone di S.Marco comandava

Da qua, da qua sempre più cadendo
È andata perdendo case e anche territorio
Causa il mare e gli uomini al comando
Già prima quando i nemici venivano dall’ Oriente
È stata saccheggiato da Greci e Turchi in guerra
È stata saccheggiato, distrutta da altra gente 



Gravo antigo



De Gravo antigo la so storia ciara
Gnissun la sa e la savarà per mai
E tra quii che no cree me meta a gara.
Co le marine mundi deslargae
 Qua gera de eia nome la fortessa
Sul più levoso a giusta veritae;
Cu dise che ebia qua dao zoso i fundi
Cu, che de più 'l mar s'ebia solevao,
Comò se veghe infora piere afundi.
Ma co più sigurtae se sa de quando
 Gera Atila a destruzeh Naquilea
 Che a Gravo i Patriarchi 'i aveva brando,
Lafe, e che se poi ben mostrah col deo
Che in Ciesa tanti i so ossi'i li ha sepulti
E 'l so palasso che 'ncuo 'l ze in bareo.

Sora tante urne e sparse antichitae,
Sto Gravo 'l veva più de vinti ciese,
 E donca j se poi dih: gera çitae:

Che per ben creeh,
ve basta ghitahj vardo
A tante fondamente, in mar fondae

Co de San Vio Grisoveno e Gotardo.
 Ze nato puo Venessia, e i patriarchi
Eia ne ha tolto e i siuri del paese
E'I megio e'I bon, co le galie so barchi.
De i primi di che Gravo j comandeva
Puo 'la ze deventagia so parona
E de Sa-Marco 'Ilion ne governeva.

Da qui! di in qua, più sempre descagiando
 'L ze 'ndao perdando case e anche marine
Per via de '1 mar e de omini '1 comando.
Za prima co i vigniva da l'uriente,
Stao travagiao da i Greghi e Turchi in guera
 'L ze, e sachizao, destruto da oltra zente.

Che infin, da quii de Franza e dai Anglisi
Co i bastiminti ze stao bombardao:

Che col dahj luogo puo qua e 'sti parisi
'L ne ha brusao Canonega e l'Ufissio
Co duti i libri e carte che spiegheva
De Gravo sin al buo 'sto malifizio:

E  infine da quelli di Francia e gli Inglesi
Con le navi è stata bombardata

Che attaccando il Paese
Hanno bruciato la Canonica e il Municipio
Con tutti i libri e le carte che spiegavano la storia
GRADO ha avuto questa mala sorte
Come, se questa è la storia de queste onde
Porta a dire che  qui tra tre secoli, sicuramente
Tutte queste case non saranno più in piedi
Ma vivere sino a quei tempi io non voglio
Si sa, a dirlo con sincerità,
Già a quest’ ora, la mia vita è grama
Che con dolore tra i vecchi sta avanzando l’ età
Che ci vuole canuti, ci vuole orbi e dispossenti
E ci fa mangiare la panatella quando cadono i denti.


Comò, se cussi tresca 'ste ristie
Fa a dih: "da qua tre seculi, siguro,
Dute 'ste case no sarà più in pie. "
Ma a viveh sin quel tempo no me bramo!
Se sa, che a dihve he co sinçeritae
Za a st'ora, la gno vita me fa gramo:
Che a duol tra i veci va 'vanzando etae
Che voi canui, voi orbi e despussinti
E a fah magnah panà co cage i dinti.


















Una poesia di Domenico Marchesini detto "Menego Piccolo"
Più che "rappresentarlo" Domenico Marchesini ci "presenta" il microcosmo gradese: un nucleo la cui struttura sociale si esaurisce in pochi elementi: i pescatori di mare e di laguna, gli artigiani e i renaioli.  Scrive nell' antico dialetto di difficile interpretazione talvolta,  In questa "Grado Antico" ci fa la storia conosciuta e condensata del nostro Paese. 
Ps.
per agevolare la lettura l'ho tradotta in lingua
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