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17 ottobre, 2021

i merlato


I Merlato sono stati una famiglia importante nella storia gradese, tra le pochissime ricche, ma capita che si interrompa qualcosa nella trasmissione dei propri geni alle generazioni successive e ci si estingua.

Sior Antonio Merlato era uno degli ultimi rappresentanti della famiglia, l' essere molto solo lo portava ad esagerare nel bere e spesso parlava e sognava a voce alta "là De Tanori"

Da tener presente che viste le condizioni di sovraffollamento delle abitazioni graisane l' unico luogo in cui poteva sognare un povero cristo era il bar da ubriaco e in luoghi abbastanza scuri da poter pensare alla notte.

 

La scena:

Sior Antonio Merlato  conversa con se stesso nascosto nel buio della sala la "De Tanori"portato sempre più lontano dalla mente man mano che il livello di alcool nel sangue cresce:

 

...E ciacolemo de sogni  -Illusione dolce chimera sei tu!- 

No me resta che le ilusion...i sogni...in 'stà  Isola Isolagia.

 

I sogni sono importanti aiutano a vivere, costano poco, anzi niente...

Allora facciamoli 'stì sogni, si possono avere "ad occhi chiusi o aperti, in piedi o stravaccati, in bianco e nero, in tecnicolor."

Ricordatevi nessun sogno è proibito...tutto è permesso in sogno! Tutto!.

 

Quando ero bambino sognavo di avere un paio di scarpe di cuoio, come quelle dei figli dei signori, quando le ho finalmente avute mi facevano un male cane e così son tornato a camminare scalzo, come d' abitudine, con le scarpe in mano, per mostrarle agli altri.

Questi sono sogni da povero. 

 

Ho letto da qualche parte che "Il sogno di oggi può essere la realtà di domani".

L' altra notte ho sognato che noltri graisani 'ndeveno duti d'acordo per "al ben del Paese"... si si! - Campa cavalo che l' erba cresse e l' acqua la cala! -

Come si può negare ai Comandauri dell' Azienda di sognare una stagione di caldo e che duri da Pasqua ai Santi e magari con meno personale da pagare per aggiustare così tutti i conti, e senza dover risolvere problemi di:

Nuove Terme, Arenile che scompare con sciroccali, fango incipiente, il pontile che sprofonda, locali che non rendono.

 

Come si può negare ai Signori Ristoratori di sognare clientele che spendano e spandano, non capiscano un tubo e paghino senza rompere le scatole con la tiritera " il pesce è fresco o congelato".

 

Un sogno poi non si nega a nessuno, non vogliamo mica negarlo a coloro che progettano di costruire un grattacielo in "Savial" o un Palazzo di Vetro vicino alle Chiese o addirittura al posto delle Chiese:

 

No! il sogno non nega nulla a nessuno e così continueremo a sognare.

 

Ma un' oltra volta!

 

 

-ricordo che questi sogni sono tratti e adattati da me da :

"storie di Giovanni Marchesan (Stiata)" 


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