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03 novembre, 2021

MUSEO


L’idea di allestire un museo nell’ex canonica di Grado è nata da un’amministrazione passata con un vizio di origine,
senza (purtroppo) che fosse garantito il materiale da poter esporre tale da giustificare l’iniziativa. L’amministrazione
comunale attuale ha dato una svolta razionale alla questione concependo il museo, a quanto si sa, come un percorso
intellettuale-documentale-iconografico della storia di Grado nei secoli che può essere molto interessante da come
verrà allestito. Ora, tuttavia, si mette in primo piano il tesoro del Duomo come indispensabile oggetto di esposizione
nel futuro museo. A parte il fatto che togliere alla Chiesa il tesoro per relegarlo in un museo sarebbe un vulnus
all’antica fede dei gradesi, non pare che ciò sia neppure necessario alla ratio espositiva come descritta virtualmente
sulla cronaca locale. Ma se proprio fosse necessario esporre anche il tesoro nel percorso del museo, questo potrebbe
rimanere al suo posto in chiesa ed essere incluso nel percorso museale esterno garantendo la dovuta sicurezza. Per
chi non lo sapesse il tesoro è costituito dalla pala d’altare (basilica Sant’Eufemia) pervenuta in dono da Venezia alla
“chiesa madre” di Grado, dalla reliquia della Santa Croce, da alcune croci e alcune capselle reliquiario, tutti oggetti
consacrati di chiesa. Ricordiamoci che in tempi passati ci fu un parroco (gradese!) che passò i suoi guai non avendo
consentito, occultandolo, la visione laica e mondana del tesoro di chiesa.
Eppure ci sarebbe qualcosa di più semplice e forse piú importante: il museo della pesca, del turismo, del lavoro in spiaggia, della flora e della fauna lagunare, dei casoni, ecc. Molte comunità, marine e montane, hanno scelto di tramandare con buona volontà la propria cultura attraverso gli oggetti del lavoro e della natura circostante. Chissà che anche Grado non riesca a fare questo, prima che attrezzi e attrezzaure storiche spariscano del tutto e non si trovi piú nessuno che le conservi e le doni ad un museo civico di tutti.


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