Nel 1900 a Grado c’erano 3.989 abitanti e 430 case di abitazione.
Gli ospiti in cura avevano a disposizione 8 alberghi, 6 locande e numerosi
affittacamere per un totale di 430 camere circa.
L’anno dopo l’offerta aumentò di 125 camere, grazie
alle 5 ville Bianchi (85 camere e 10 stanze uso cucina),
Degrassi Giovanni (10 camere), Marini Giovanni (10 camere),
Marchesini dott. Domenico (20 camere, via ai Bagni, numero civico 434).
Nel 1902 infine entrarono in esercizio le case di
Marocco Giovanni fu Romano, 16 camere, via ai Bagni, civico n. 444.
Zuliani Ermagora, 20 camere, piazza della Corte, n. 155.
Marchesan Matteo, 8 camere, piazza del Porto, n. 21.
Tognon Giovanni, 5 camere, campiello della Torre, n. 253.
A questa data mi piace far notare che le due iniziative più importanti sono dei goriziani Fonzari (1897) e baron Bianchi (1901). Poi (dal 1903) arriveranno
gli stranieri: Scheid-Auchentaller, Donner, Oransz, Gscheider,
Zipser, Mannheimer, Stepka, Mullich, Patscheider, Mueller,
Goldberger, Eder, Hoffmann-Eckerl, Ostensetzer, Los, Anbelang, Khuner, Warner, Horak, ecc. e Grado ospiterà i più bei nomi
della nobiltà e dell’alta borghesia austro-ungarica. Gli ospiti arrivavano sull’isola
da Aquileia o da Trieste con piroscafi o vaporini.
(La piantina di Grado è della fine del 1901)
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