Quando il tuo cuore subisce il forte shock di una perdita importante, una parte di esso, resta per sempre bruciato.
Da quell'istante in poi, nella mente s'innesca una sinergia di protezione tra cuore e cervello, dove non passa più nulla. È un bisogno interiore di voler sfatare ad ogni costo una nuova perdita. Non ci si arrende, questo no, ma si guarda alla vita con una prospettiva molto più ponderata.
Accade che, d'istinto e pur di proteggersi da una nuova sofferenza, ci si abitua alla propria zona comfort e li dentro ci si senta protetti, in pace, al sicuro.
Si vive lo stesso con coraggio e determinazione tutte le situazioni quotidiane, ma non è più la stessa cosa, poiché quell'ala spezzata rallenta ed appesantisce il volo e fa risultare il viaggio molto più lento e faticoso.
Non è vero che tutto passa.
Tutto resta scolpito sulla lavagna dell'anima.
Tutto segna ed insegna.
Tutto cambia e ci cambia.
L'uomo, secondo Seneca, deve innanzitutto conformarsi alla natura e, parimenti, obbedire alla ragione, vista come ratio, lògos greco, è divino IL principio che regge il mondo.
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