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13 dicembre, 2010

Le Ville Bianchi


Nella rara foto le ville in costruzione nel 1902

Caso raro per Grado le Ville Bianchi cambiando di proprietà non hanno cambiato ne destinazione d'uso ne forma, costruite per fare albergo sono state ristrutturate a fondo come albergo.

Ma vediamo succintamente la loro storia che presenta lati interessanti e unici.

Il Barone austriaco Leonardo Bianchi acquista nel 1899 un lotto di terreno continuo alla spiaggia, proprio vicino all'ingresso del pontile di legno, cosa giudicata all'epoca stravagante perchè i tre grandi alberghi esistenti erano tutti vicini al centro storico, ancor più stravagante perchè non esisteva strada di collegamento con il centro cittadino.

Il Barone aveva idee ben precise e non amava perdere tempo, costruita la strada realizzò in tre anni le cinque ville che compongono il complesso turistico.

La scelta costruttiva di cinque edifici in corpi separati fu una scelta precisa dettata dal particolare bacino d'utenza al quale si intendeva attingere, la nobiltà austro-ungarica che di quei tempi era solita spostarsi con servitù al seguito e preferiva affittare locali attrezzati per essere indipendente ed autosufficiente.
Ogni villa fu dotata infatti di cucine e lavanderie autonome per garantire la privacy degli ospiti.

La scelta lungimirante del Barone Bianchi in qualche modo indicò la fase di sviluppo successiva di Grado lungo la direzione est, colmando le valli si svilupparono le attuali via Carducci e Dante Alighieri.

Le ville sono: Onda, Adria, Stella Maris, Marina e Spiaggia.

L'idea costruttiva originale sembra un'evoluzione della concezione di Cottage Accorpato dove lo stile classico si mescola con l'eclettico e si vedono suggestioni tirolesi e torri castellane.

Un bel tipo questo Barone Bianchi che guidò con polso fermo la sua "firma" sino al 1912.

Le due guerre mondiali, l'occupazione prima italiana, poi tedesca, tennero le ville bloccate per lunghi periodi fino al 1949 quando ripresero con gli eredi del Barone la loro attività alberghiera.

Il destino ha voluto che siano state risparmiate dalla speculazione edilizia, rimanendo testimonianza di un mondo che fu.
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3 commenti:

Alien ha detto...

bela storia Enio,
tu podaravi fane una cussi' anche che riguarda l'hotel Tiziano ???
ciao !

Anonimo ha detto...

Hai proprio ragione: il baron Leonardo Bianchi era veramente un bel tipo, al quale la nostra comunita' deve molto; purtroppo lo abbiamo dimenticato. Alla sua morte nel 1912, il patrio Consiglio gli dedico' una via presso l'Ospizio marino, un'istituzione che il barone aveva dapprima fortemente voluto elargendo bei soldini e poi per quasi 40 anni benignamente finanziato, una intestazione pero' che fu cancellata nel primo dopoguerra: Quella via e' l'attuale via Fiume.
Ciao, B.

Ennio Pasta ha detto...

@ alien,
purtroppo al Tiziano ze destinao a esse ricordao per i casini e le brutture.
Za la prima costrussion, seben che fossa un albergo, la veva solevao polemiche no ciacolemo de quela atual che de note la me par un spirto in stransito.
Ciao Enio