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20 gennaio, 2011
Per avere un futuro bisogna aver coraggio di dire...
Bisogna avere il coraggio di dire che una società dev’essere fondata sui meriti, sui talenti, e sulla creatività per produrre ricchezza e su regole di solidarietà certe e inderogabili per redistribuirla.
Bisogna avere il coraggio di dire che il lavoro è già e sarà sempre di più solo una parte delle nostre vite e che la politica ha il compito di liberare il nostro diritto alla felicità anche nel resto della nostra esistenza.
Bisogna avere il coraggio di dire che tra i valori fondanti della società che vogliamo ci sono parole come fantasia, decentralizzazione, piacere, autoespressione, avversione all’autoritarismo alla burocrazia, al dirigismo.
Bisogna avere il coraggio di dire che vogliamo un paese in cui chiunque possa avere una famiglia indipendentemente dalle sue preferenze sessuali, perchè fra trent’anni farà ridere un paese che attribuisce diritti civili diversi a seconda della sessualità, proprio come oggi consideriamo assurdo attribuire diritti civili diversi a seconda del colore della pelle.
Bisogna avere coraggio di dire che il diritto a Internet oggi è fondamentale come il diritto alla scolarità negli anni 50, perché in una società aperta la rete è uno straordinario strumento di mobilità e di emancipazione sociale.
Bisogna avere il coraggio di dire anche che nessun eletto deve guadagnare più di quello che guadagnava con il suo lavoro precedente, e che per tutti gli altri ci vuole un tetto molto più sobrio di quelli attuali, perchè la politica non è uno strumento di arricchimento e il potere è solo un mezzo necessario per realizzare gli ideali in cui crediamo.
citando Nevio ""lassème 'l sogno, pan de pura farina..."
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2 commenti:
Bisogna dire basta anche all'attuale primo ministro.
Dall'incanto della poesia alla realtà il passo può essere breve in quanto entrambe hanno un comun denominatore: il coraggio. Amore vero per la stirpe isolana? Se fosse vero è giunto il momento di prender coscienza che le situazioni critiche se rimangono tali non ci si sposta anzi, come cani famelici tutti intorno all'osso del denaro pubblico che insieme al sistema creditizio delle Banche non offre una serena visione del presente e del futuro. Trascuro volutamente le rendite di posizione dei politici. Imprenditori privati, seri e rispettosi delle regole amministartive possono , con un ritardo da recuperare, intervenire sulle reali necessità ovviamente bandendo la speculazione. Sarà la volta buona che l'allungo della stagionalità potrebbe innestare l marcia del "se pol". L'economia turistica capace di generare indotti, ha bisogno di esperienza, creatività, entusiasmo senza personalismi e invidie e di denaro. Coraggio graisani e foresti de Gravo esprimemose, che mal no fa, anzi....
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