A Grado una volta ma non proprio tanti anni fa, c'era una frattura ben chiara tra la popolazione che abitava la laguna (casoneri o graisanati) e la gente del paese che si riteneva superiore per censo e per istruzione ai pescatori.
I Pescatori de Palù ricambiavano con spregio e definivano i paesani "scartossiti", modo ironico per descrivere il loro abbigliamento che con giacche e cravatte li facevano somigliare a pacchettini regalo.
Anche il dialetto in Laguna era diverso, più arcaico e meno influenzato da vocaboli esterni quello lagunare, più aperto a contaminazioni quello del paese abituato a rapporti stretti con il retroterra giuliano triestino.
Il modo di vivere era profondamente diverso, attaccati alle tradizioni e alla stagionalità naturale i pescatori, poco ciarlieri e con poca necessità di parole al di la dello stretto necessario.
In evoluzione rapidissima gli altri, cui il contatto con un' umanità diversa per esperienze e lingua apriva nuovi orizzonti.
Il motore a scoppio e la riduzione della distanze tra Grado e i casoni in Laguna riportarono in paese tutti i "casoneri o americani de palù" rimescolando le carte.
A Grado scomparsi i "casoneri" diventano tutti "scartossiti".
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