Bisogna dirlo, una bella prova della gente comune, che ha voluto dire e fare qualcosa di sinistra, che ha partecipato ordinatamente ad una competizione per la prima volta serrata, che davvero ha messo di fronte progetti politici diversi (perfino troppo, mi pareva , per stare in uno stesso schieramento).
Ma a spingere milioni di italiani alle urne sono state soprattutto una passione civile e una maturità che non mi aspettavo.
E infine, bisogna dirlo, una scelta per il meno peggio, non ancora per il meglio.
Non credo che le file ai seggi siano frutto dei comportamenti della classe dirigente del centrosinistra, almeno non qui da noi.
Qui da noi a Grado il dato di Vendola: 89 fa contrasto e incide percentualmente in modo maggiore del dato nazionale del Sel al 15%, con quello di parità 117 tra i candidati del PD Renzi e Bersani, fa pensare che il movimento del SEL ha lavorato benissimo (i ragazzi sono stati molto attivi e soprattutto avevano qualcosa da dire) e ha portato molti giovani e giovanissimi ai seggi e questo fa ben sperare per il loro futuro.
Dire e fare qualcosa di sinistra in questo nostro Bel Paese è sempre stato difficile e quasi sempre mascherato per l' oggettiva difficoltà di muoversi in un ambiente restio ad ogni novità e alla condivisione e persino alla carità cristiana che non sia solo di facciata, speriamo che questo primo passo preluda a futuri percorribili, altrimenti ci tocca dar ragione a Gaber che dice:
Qualcuno era comunista perché
il nonno, lo zio, il papà… la
mamma no/
Qualcuno era
comunista perché si sentiva
solo.
Qualcuno era
comunista perché chi era contro
era comunista/
Qualcuno
credeva di essere comunista e
forse era qualcos’altro.
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