Spiaggia Libera.
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31 maggio, 2014
30 maggio, 2014
La Casa della Musica, inaugurazione
Posso dirlo, io c' ero!
Inaugurazione bella della Casa della Musica, con poca partecipazione popolare, ma partecipata da tutti, più o meno, quelli che ritengono di essere "maggiorenti".
Ed è un peccato perchè l' immobile recuperato ha una storia vera, una storia popolare -era una casa per i non abbienti- alle spalle, storia che spero di poter pubblicare grazie al lavoro di un nostro "mamolo" graisan Dario Gaddi, archeologo di grande levatura e partecipe al recupero archeologico dell' edificio.
Inaugurazione bella della Casa della Musica, con poca partecipazione popolare, ma partecipata da tutti, più o meno, quelli che ritengono di essere "maggiorenti".
Ed è un peccato perchè l' immobile recuperato ha una storia vera, una storia popolare -era una casa per i non abbienti- alle spalle, storia che spero di poter pubblicare grazie al lavoro di un nostro "mamolo" graisan Dario Gaddi, archeologo di grande levatura e partecipe al recupero archeologico dell' edificio.
Pubblico scappato per la minaccia de una "caligà de levante" ma obbligatoriamente presente nelle sue rappresentanze socio/politiche.
Come finale mi spiace dover dire che mi è stato impossibile entrare nell' edificio per affollamento da pioggia (anche se appena accennata) , ma lo farò sicuramente nei prossimi giorni.
P.S: la banca civica, titolare del diritti di accesso più di tutti (Casa della Musica), ha fatto un figurone con una quantità sorprendente di bambini e bambine nei ranghi come suonatori.
Il futuro è loro!
La Casa della Musica, inaugurazione
29 maggio, 2014
Premio Internazionale di Poesia
Il Teatro della Mandragola guidato dal suo deus ex machina Monica Maran dei “Serenoti” con la collaborazione del Comune di Malborghetto e la Comunità Montana ha organizzato il
Premio internazionale di Poesia Edelweiss
La premiazione è avvenuta domenica 25 maggio nel salone del Palazzo Veneziano fine 500.
I Premiati nella sezione adulti:
Patrizio Pecchi di Modena con la lirica “A Patty”, poesia di grande phatos e con lacrime tra il pubblico a profusione.
Seconda Classificata Fiorella Canesin di Grado con la lirica “Il Sonetto”
Terzi classificati pari merito Dorino Bon di Campoformido con “Anima Animale” e Ilaria Manazzone di Ugovizza con “A stringerti la mano”
menzione d’ onore a Laura de Beni di Verona con “Cic ciac shhhh…”
premio Teatro della Mandragola a Giorgio Valentinuzzi di Malborghetto
Segnalati Aldo Tognon di Grado con “Vorrei” e Giordano Segata con “Se io potessi”.
Per la sezione bambini è stata premiata la classe V di Torreano di Cividale guidati dalla maestra Francesca Camuzzi e segnalata Lunia del Signore di Larino (CB) con “Storia di una ragazza che amava un cavallo.
Una grande festa con festosa partecipazione popolare.
Il primo premio è una scultura di un giovane scultore ligneo di Ugovizza, Giulio Mizinger
Tutti i partecipanti hanno ricevuto un libro in omaggio.
Come al solito Grande la nostra Monica, “imprestagia per amor” a Malborghetto.
Diavola de una serenota!
Premio Internazionale di Poesia
28 maggio, 2014
Casa della Musica
APRE CON UNA MOSTRA ARCHEOLOGICA LA RESTAURATA “CASA DELLA MUSICA” DI GRADO
Grado, “Casa della Musica”
30 maggio 2014
ore 17.30
Sarà inaugurata venerdì 30 maggio, a Grado, alle ore 17.30, presso l’edificio denominato “Casa della Musica”, recentemente restaurato, la mostra:
“ Un restauro per la storia. Vivere a Grado tra l’alto medioevo e l’età moderna”.
Con la mostra viene inaugurato in contemporanea lo stesso edificio storico che la ospita, denominato “Casa della Musica” , in quanto sede tra il 1800 e il 1900 della banda civica, dando il via, al suo interno, ad una serie di attività culturali istituzionali e di promozione turistica del Comune di Grado.
Scavo archeologico e restauro architettonico costituiscono quindi il doppio filo conduttore dell’esposizione che si snoda su due piani. Al piano terra un breve inquadramento storico del sito di Grado, attraverso il suo sviluppo dall’età romana al Medioevo. Parallelamente è illustrato l’impegnativo restauro architettonico del fabbricato attuale sorto sopra l’edificio antico risalente al VI secolo d.C.
Al primo piano si sviluppa invece la storia della lunga vita dell’edificio, dalla fase della sua nascita, contemporanea alla fondazione di Grado come Città murata (castrum), alle numerose, successive distruzioni e trasformazioni, di cui sono state rinvenute diverse tracce, fino al XVII secolo quando fu definitivamente ricostruito assumendo l’aspetto attuale.
Ad accompagnare il racconto un nutrito apparato didattico e l’esposizione dei materiali archeologici più significativi rinvenuti al suo interno, che meglio si prestano ad illustrare i diversi utilizzi del fabbricato nelle sue diverse fasi.
Nel complesso si può parlare di un caso emblematico di archeologia urbana che ha permesso di recuperare l’intera storia di quello che ora, a buon diritto, può essere considerato uno dei più antichi edifici di Grado e dunque di “un restauro per la storia”, come recita il titolo della mostra, ma, assieme, “della storia di un restauro”.
Così tanto per capire aggiungo una mia foto recente del restauro che mi pare ben riuscito a parte "al lampion storto"
Casa della Musica
27 maggio, 2014
Pentimento di un idealista
Pentimento di un idealista:
Concittadini, lo riconosco: ero un idealista.
Schernivo i consumisti, gli avidi di denaro,
i burocrati, i demagoghi.
Non ho cambiato niente e nessuno.
Ormai non sono più idealista.
Scrivo domande in bollo.
Vi prego di astenervi cortesemente dall’essere
consumisti, avidi di denaro, burocrati, demagoghi.
Nella speranza di veder accolta
la mia domanda.
da ivan Kulekov
Ecco, da ora la protesta contro ladri corruttori malintenzionati vari andrà fatta in questo modo, scrivendo le domande in carta bollata per non spaventare la popolazione.
Pentimento di un idealista
26 maggio, 2014
25 maggio, 2014
Magnifica Comunità di Grado-opposizione al Stella Maris
E' di oggi l' arrivo di copia della lettera che La Magnifica Comunità di Grado ha inviato ai vari Enti interessati per contrastare l' approvazione del piano particolareggiato che autorizza l' innalzamento dell' Albergo Stella Maris.
Comitato per l’Amministrazione Separata degli Usi Civici di Grado
“Magnifica Comunità di Grado”
(Registrato Agenzia Entrate – Ufficio di Monfalcone, al n .ro 1013 dd. 29.04.2008)
Al Sindaco del Comune di GRADO
Alla Direzione Centrale dell'Ambiente e dei Lavori Pubblici
Via Giulia 75/1
34126 TRIESTE
Alla Sovrintendenza Regionale
dei Beni Ambientali e Culturali
Piazza Libertà, 7
34132 TRIESTE
Oggetto: Variante n° 1 al Piano Regolatore Particolareggiato Comunale di iniziativa privata
“Albergo Stella Maris”.
Premesso che:
in data 28 aprile 2014, il piano particolareggiato in oggetto è stato adottato con delibera consiliare n° 5/2014, anziché in Giunta, grazie alla richiesta dei consiglieri di opposizione in applicazione dell'art. 25 Legge regionale n° 5/2007;
il voto favorevole espresso da n° 11 consiglieri di maggioranza, non appare fondato su ragioni urbanistiche e tanto meno su quelle di pubblico interesse profondamente avvertite dalla Comunità;
avverso tale deliberazione peggiorativa in variante che prevede, tra l'altro, l'innalzamento dell'attuale struttura alberghiera sino all'altezza di 24 metri, “chiunque può formulare osservazioni ed opposizioni” (punto 2 art. 25 L.R. n° 5/2007);
a tal fine pende l'obbligo di legge, non la mera facoltà discrezionale, di depositare per 30 gg. in pubblica visione la variante in oggetto comprensiva di tutti gli elaborati.
Incluso l'assenso alla clausola aggiuntiva prot. n° 9629 dd. 11/4/2014 a firma di Monsignor Arnaldo Greco, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società di Mutuo Soccorso “Pio Sovvegno”.
Inoltre dell'atto di donazione, a quanto si rileva, di un'area comunale benchè in parte gravata da Uso Civico sulla quale la Curia Arcivescovile di Gorizia ha edificato l'attuale albergo “Stella Maris”;
si anticipa sin d'ora che le opposizioni alla variante peggiorativa in oggetto rivestono carattere di mezzi istruttori per cui non pregiudicano l'eventuale esercizio di mezzi giurisdizionali anche alla luce dell'esclusione della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) e di incidenza (VINCA) come pure, a nostro avviso, del dubbio mantenimento della destinazione alberghiera;
si avvisa infine la S.V. che qualunque omissione o indebito ritardo nel compimento dell'atto di ufficio relativo al deposito, troverà una risposta a norma di legge.
Depositata e protocollata nel Comune di Grado, in data 13 maggio 2014, a firma di n° 39 cittadini.
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Si è infine ritenuto di dare ospitalità alla seguente osservazione indipendente:
Il Sindaco ha ovviamente tutto il diritto di inginocchiarsi, a titolo personale magari con la Giunta al completo, innanzi alla Curia Arcivescovile di Gorizia proprietaria dell'Albergo Stella Maris.
E di affidarsi a tali santi Uffici per vedere di salire direttamente in Paradiso senza passare per il Purgatorio. Non è ovviamente il caso di affrettarsi. Dopotutto in questa Valle di lacrime piange benissimo almeno in veste di Sindaco.
Ci sia concesso di dubitare che 12 mila €uro al mq., tanto rende a nostro sommesso giudizio l'eventuale trasformazione dell'Albergo in unità residenziali mozzafiato, siano coperti da qualche dogma indiscutibile.
O costituiscano opportuni mezzi, cristianamente parlando s'intende, a sostegno di finalità spirituali o assistenzali;
E' certo invece che questo affare edilizio a sei cifre, ove non impugnato con ricorso straordinario al Capo dello Stato, peraltro gratuito, sprofonderebbe la storica passeggiata a mare in un Inferno urbanistico.
Non esorcizzabile, purtroppo, nemmeno con l'intervento di una squadra di esorcisti specializzati in cementi armati senza contare che le strade dell'Inferno, risultano sovente lastricate dalle più sante intenzioni.
Sarebbero molto più efficaci le frustate di Papa Francesco, ma, data la distanza, probabilmente le scanseranno e chi di dovere lo sa.
Devotamente.
Simplicissimus
Magnifica Comunità di Grado-opposizione al Stella Maris
24 maggio, 2014
Appello di Quelli che... amano Grado
Preg.ma Sig.ra
SERRACHIANI Avv. Deborah
Presidente della Regione
Friuli Venezia Giulia
Preg.mo Sig.
MARICCHIO Edoardo
Sindaco del Comune di Grado
Preg.ma Presidente,
ci rifacciamo vivi dopo il nostro incontro svoltosi, parecchio tempo fa, al Grand Hotel Astoria di Grado, dove abbiamo avuto modo di apprezzare la sua disponibilità nei nostri confronti e di illustrarLe sinteticamente le criticità del “Sistema Grado”. L’incontro, come ben ricorda, era centrato sul problema dell’applicazione della cosidetta “Monumentale” e delle ricadute, in negativo, che la sua applicazione comportava per gli esercenti gradesi; ruolo da noi svolto a sostegno dei colleghi del Movimento Spontaneo dei Cittadini, presieduto dal sig. Sergio Damonte.
Il Comitato “Quelli che….amano Grado” che è il punto di riferimento di quanti hanno deciso di non rimanere inerti di fronte al crollo della nostra economia turistica e non solo, ha deciso di fare appello, ancora una volta, alla sua sensibilità ed, in questi momenti, alla responsabilità in una vicenda delicata dagli equilibri impegnativi.
Ci riferiamo alla G.I.T. ed al ruolo che la stessa riveste nella nostra economia.
Vorremo, se ciò ci è consentito, esserle di conforto nelle decisioni che andrà a prendere assieme al nostro Sindaco e che, purtroppo, graviteranno nelle politiche di parte trascurando i veri bisogni della nostra amata Grado che, a colpi dissennati, si sgretola sempre di più.
Vorremmo farle conoscere il pensiero della base, degli operatori economici, dei cittadini e delle associazioni che ci e Vi guardano con apprensione e timore. Noi siamo tosti, ma anche lei non scherza!
Ancora un anno fa ci siamo fatti promotori, raccogliendo ampi consensi ed adesioni, di un Progetto che fermi la caduta turistica ed economica gradese e che riposizioni Grado quale meta di un turismo sempre più esigente ed attento ai servizi offerti. Le possibilità e la volontà non ci mancano, ma, finora, nonostante i nostri sforzi ed il nostro impegno, anche economico, non siamo stati in grado di attirare l’attenzione e l’interesse della Politica; fermi nel nostro proposito di portare avanti questo Progetto, che riteniamo non solo necessario ma, a questo punto, indispensabile ed improcrastinabile per il nostro Paese, contiamo sulla Sua disponibilità a far sì che le Istituzioni preposte accettino di sedersi attorno ad un tavolo dove noi possiamo relazionare sul lavoro sin qui svolto e su quello da fare nell’immediato.
Nella fattispecie il nostro punto di riferimento è il dott. Amistadi che potrebbe, essendo un profondo conoscitore di Grado e dei gradesi oltre che uno stimato professionista (data la ventennale frequentazione della nostra Isola), darci una mano quale componente del nuovo C.D.A. della GIT. Ciò porterebbe certamente un valore aggiunto di non poco conto, tenuto conto della situazione attuale ed il bisogno di un immediato rilancio di tutto il “Sistema Grado”.
Accolga o perlomeno tenga in considerazione questo nostro accorato appello che mira ad un metodo di lavoro che nessuno qui ha mai attuato.
Avremmo ancora tanto da dire, ma il tempo ci è nemico e gli impegni sono molteplici pertanto con la speranza che questo accorato appello venga preso in considerazione porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Comitato “Quelli che….amano Grado”
Renzo Dovier
Appello di Quelli che... amano Grado
23 maggio, 2014
Lorenzo Boemo- concorso
Con questa foto il nostro Lorenzo Boemo "Pastor" ormai mio fotografo di strada di riferimento ha partecipato e vinto in un concorso fotografico a tema a Cavriglia (Ar) in piene colline del Chianti con paesaggi stupendi:
La giuria del 4° Concorso Fotografico “Gianfranco Fineschi”,
IV° CONCORSO FOTOGRAFICO "GIANFRANCO FINESCHI"
“Chiedete al rospo cos’è la bellezza assoluta, e vi risponderà che è la sua femmina” (Voltaire)
Le creature dell’orto e del giardino
Finalisti IV° Concorso Fotografico "Gianfranco Fineschi"
Sabato 10 Maggio 2014 05:21 |
FONDAZIONE ROSETO BOTANICO “CARLA FINESCHI” DI CAVRIGLIA
QUARTO CONCORSO FOTOGRAFICO GIANFRANCO FINESCHI
Risultato del concorso
La giuria del 4° Concorso Fotografico “Gianfranco Fineschi”,
Riunitasi il giorno 6 Maggio 2014 presso la sede della Fondazione, ha così deliberato
Fotografia 1° Classificata: BOELOR003, LORENZO BOEMO, GRADO
questo il meraviglioso giardino della comunità di Cavriglia e qui sotto il nostro eroe visto da me
Lorenzo Boemo- concorso
22 maggio, 2014
Sabion
21 maggio, 2014
Interrogazione di Liber@
20 maggio, 2014
L' ultimo estro di Menego Picolo (Domenico Marchesini)
Domenico Marchesini (Menego Picolo) nasce a Grado nel 1850 e vi muore nel 1924, figlio della Grado storica poco conosciuto perchè purista del dialetto antico, attraverso i suoi scritti riusciamo a conoscere l'arcaismo dialettale del vero proto veneto graisan che evita con grande attenzione le contaminazioni del giuliano triestino, proponendo con forza la vigoria del dialetto autentico graisan.
Più che "rappresentarlo" Domenico Marchesini ci "presenta" il microcosmo gradese: un nucleo la cui struttura sociale si esaurisce in pochi elementi: i pescatori di mare e di laguna, gli artigiani e i renaioli.
E gli artigiani allora si chiamavano "artisti", ed erano artisti che per poter vivere in quella società costruita su un'economia basata sul castrum, del tipo più primitivo dunque, erano spesso costretti a esercitare più "arti" contemporaneamente.
Oltre a ciò, Menego era molto caustico con il potere costituito e non rispamiava nulla e nessuno, non avendo un grande opinione dei cosidetti "omini insigni":
Per Ultimo Estro
Qua sti omini 'nsigni
Che 'i pissa virtù,
Co '1 Borgo-de Fora
Savial no 'i voi più;
Si in stra comò in Ciesa
Sti senza çarvelo
'I ha fato de Gravo
La ranfa e 'l fragelo;
Che sora 'l vehj tolto
L 'ogierno e 'l pristin,
Ze Luogo-de-Cura
E 'l paesan, biduin;
Pertanto 'i ne ha fato
Che 'l rieh no se perda -
Le tre galarie
De gloria a la merda,
Despuo de i bauli
Per tufi a bon pro
Col drento ghitahla
Missiagia in compò
* * *
Sto Uspizio Marino
he '1 porta cucagna,
Per Gravo, 'i ne dise,
Ma .... per cu che magna,
Aval biduini.
Per grazia, che onora
Sti paghi cudini
Tal duti per un.
Co spada e co i guanti
Tal ladri ne ha fato
Che Gravo e i so santi
No ha più 'l so Cumun.
Più che una lirica sembra una cronaca, la traduzione porterà via qualche tempo ma il dialetto usato da Menego merita un piccolo sforzo.
L' ultimo estro di Menego Picolo (Domenico Marchesini)
19 maggio, 2014
Storie del Sabion
A proposito de "sabion" c' è stato (forse) nel passato remoto della storia di Grado un ospite che -pare- abbia avuto un piccolo incidente.
Il nostro cronista, teatrante ed fine affabulatore Giovanni Marchesan dei "Stiata" ci ha relazionato che:
tra gli ospiti illustri che hanno un tempo frequentato Grado, pare ci sia stato anche Napoleone che, dopo la firma del trattato di Campoformido, ha fatto un giro delle sue nuove proprietà:
ma veniamo al racconto di Giovanni Marchesan "Stiata" che narra l'esperienza dell'Imperatore a Grado:
Cò al ze vignuo a catane, dopo ve zarnao cò boreto de ronbo, Napoleon l'ha domandao de fa do passi per digerì, cussì i lo ha portao a veghe al mar.
Ma ze stagia la nostra Laguna a inpressionalo.
-Merveilleux! - plus bela de quela de Venise..
in parte al veva un che ciacoleva comò un libro stanpao e al conteva de la storia de la Laguna e Napoleon:
-..Interessant tres interessant..-
fin che al libro stanpao no al ze rivao a le proprietà del sabion, bon medicamento contro i doluri de ossi.
Napoleon, senpre tento a stì discursi l'ha dito:
-Sabia salee contro le reuma?, j'ai main che me diol e no me
lassa lavorà co la spada..-
nissun veva coragio de dili che al tratamento de quel giorno, geremo in dicembre, nol podeva bastà, ma fato sta che i ha ciamao al Capo bagnin de stabilimento de la Mugia, gera la a l' epoca la spiagia, e i mete al brasso soto sabion per un vinti minuti.
Finio, lavao co acqua de mar colda i pareva za de sta megio!
L'ha spetao che la sova guarnigion la se sistemessa e via elo!
Adieu! - l'ha dito.
Mai più visto!
L'anno era il 1797 il 13 dicembre, una giornata fredda e rigida cussì comò fredda e rigida ze sempre restagia la man de Napoleon, chè nissun veva vuo coragio de dili che bisogneva spetà luglio per fa la sabiatura.
Per quel col se veghe ne le foto ufficiali al ze sempre co la man dentro al capoto,
le sabiature fora stagion le fa mal!
Duto questo no ze storia certa!
Ze un tempo de sabion al mio!
Storie del Sabion
18 maggio, 2014
Movimento 5 Stelle
Ultimi giorni di campagna elettorale i 5 Stelle si presentano "In Piassa"
Il M5S non è il detentore della verità e tutte le sue opinioni ed i suoi modi di agire dovranno sicuramente rapportarsi, un giorno, con altri modi di vedere il mondo.
Rimane però l’unico mezzo che abbiamo in questo frangente storico per ripristinare la funzione del Parlamento.
Quanto ancora resisterà una forza così imponente alla spinta disgregante dell’attuale apparato politico e mediatico?
Non vi piace Grillo?
Ok, ma il movimento non avrebbe preso neanche il 3% senza la sua potentissima forza persuasiva, che è maturata in anni di blog e spettacoli.
Sarebbe da stolti non permettere all’unica forza non compromessa, potenzialmente capace di formare un governo, di ripristinare le funzioni del nostro apparato legislativo.
Non dico che funzionerà, ma non vedo altra soluzione; gli altri partiti dell’attuale panorama politico non possono farlo, se facessero una legge elettorale decente ed una legge sul conflitto di interessi abbatterebbero buona parte dei loro parlamentari e azzererebbero praticamente tutte le loro dirigenze.
Questo, al di là di tutte le considerazioni politiche, è il motivo per cui non potrò mai votare il PD (che sia di Renzi o meno) né nessun’altro partito, prima che vengano ripuliti dal marciume che li attanaglia.
Dopo, forse, tornerò a votare a sinistra, quella vera.
Movimento 5 Stelle
17 maggio, 2014
Educazione e rispetto
Ancora oggi mi pare che la buona educazione sia quanto meno preferibile a modi selvaggi e violenti.
Va detto a questo proposito che l’educazione ha (o almeno aveva) come corollario il rispetto, persino reverenziale, da portare innanzitutto verso le donne e gli anziani, ma da estendere per definizione ovvia a tutti quelli che occupano un posto più elevato nella scala sociale o che anche incidentalmente si trovino in un qualsiasi ruolo di responsabilità.
Si cominciava naturalmente dal maestro che comminava bacchettate generosamente dispensate sul palmo della mano a chi macchiava il foglio d’inchiostro (per me, più che la penicillina, è la biro la più grande invenzione del secolo scorso).
E si correva a perdifiato quando, giocando a pallone in strada o nello spazio antistante una casa in costruzione, si scorgeva da lontano la sagoma della guardia, il vigile urbano che aveva il pallino di sequestrare e bucare per direttissima i palloni dei ragazzi, e si scappava via a gambe levate.
Si può dire stronzo?
E allora a posteriori voglio dirlo con tutto il cuore (anche a nome di più generazioni di ragazzi del mio paese): quella guardia era uno stronzo; di più, era uno stronzo super, ma veniva rispettato da noi tutti perché rappresentava l’Autorità e l’autorità ci sembrava che avesse sempre ragione. (i vigili gradesi in foto non centrano nulla con il concetto espresso è una foto del 1948 puramente di arredo al post)
Siamo cresciuti così, a pane e rispetto, verso tutti, ma anche con la malsana idea (è questo il guaio) che chi occupava qualche posto di responsabilità nella società doveva avere per forza dei meriti, per quanto a prima vista non si evidenziassero affatto.
Col tempo ho capito che si trattava di un’ingenuità imperdonabile, ma la cosa che più mi preoccupa è il timore di aver contribuito naturalmente ad infondere questa visione della vita ai miei figli.
Non mi resta che sperare in un loro ravvedimento operoso, ma non riesco a sfuggire al sospetto che nella mancata capacità di reazione delle giovani generazioni allo scippo violento dei loro sacrosanti diritti sia, in qualche modo, da ricondurre alla colpa di un’educazione troppo rispettosa.
Perché questo Paese è retto da una classe dirigente infame (e questo è chiaro a tutti) ma anche inetta e dequalificata.
Un Paese che ha sostituito, con grande passione, la raccomandazione al merito, perché mai dovrebbe vantare una classe dirigente qualificata?
Educazione e rispetto
16 maggio, 2014
Che Casino!
Eh si, Grado è una palestra di casini, sembra quasi sia il campo di gara per tutti.
La tabella di comparazione per l' applicazione alla lettera di ogni provvedimento.
E noi "la gente" là basiti ed incapaci di fare qualsiasi cosa perchè quando lo si viene a sapere è sempre troppo tardi.
E parliamo del ripascimento di un pezzo di spiaggia nuova che, partito come opera meritoria di apporto di sabbia per tappare i buchi lasciati da un grande sciroccale, si sta rivelando un tremendo boomerang con conseguenze al momento inimmaginabili.
Una ventina, se non di più, di posti di lavoro preziosissimi per il momento perduti.
Il blog di Liber@ si è messo a disposizione per spiegare nei limiti del conosciuto e consentito quello che i consiglieri di minoranza sanno.
La Procura indaga ed è giusto, con la salute pubblica non si scherza, ma l' immagine di Grado se ne andrà in sentina in mezzo ad oli e nafta incombusta, e gli Amministratori delle due massime Autorità cittadine zitti, ma non da poco, da quasi un anno!
Per non farci mancare nulla, anche in quello che era nato in maniera spontanea come comitato di ristoratori e bar per la gestione dell' ultimo bordello sulle autorizzazioni dei "dehors" sta succedendo qualcosa:
l' amico Renzo Dovier mi manda una lettera indirizzata ai componenti del comitato in cui precisa che:
La tabella di comparazione per l' applicazione alla lettera di ogni provvedimento.
E noi "la gente" là basiti ed incapaci di fare qualsiasi cosa perchè quando lo si viene a sapere è sempre troppo tardi.
E parliamo del ripascimento di un pezzo di spiaggia nuova che, partito come opera meritoria di apporto di sabbia per tappare i buchi lasciati da un grande sciroccale, si sta rivelando un tremendo boomerang con conseguenze al momento inimmaginabili.
Una ventina, se non di più, di posti di lavoro preziosissimi per il momento perduti.
Il blog di Liber@ si è messo a disposizione per spiegare nei limiti del conosciuto e consentito quello che i consiglieri di minoranza sanno.
La Procura indaga ed è giusto, con la salute pubblica non si scherza, ma l' immagine di Grado se ne andrà in sentina in mezzo ad oli e nafta incombusta, e gli Amministratori delle due massime Autorità cittadine zitti, ma non da poco, da quasi un anno!
Per non farci mancare nulla, anche in quello che era nato in maniera spontanea come comitato di ristoratori e bar per la gestione dell' ultimo bordello sulle autorizzazioni dei "dehors" sta succedendo qualcosa:
l' amico Renzo Dovier mi manda una lettera indirizzata ai componenti del comitato in cui precisa che:
Cari Amici, "Se sono ciò che ho e ciò che ho è perduto, chi sono io?"
con questo aforisma del grande psicanalista Erich Fromm e sociologo vi saluto.
Con la istituzionalizzazione della Commissione per i “Dehors” avete raggiunto l’obiettivo per cui era nato il Movimento Spontaneo Cittadino.
Sono orgoglioso di averne fatto parte e di aver potuto contribuire a tutto ciò.
Ora, c’è la Confcommercio che sta lavorando per Voi.
Un grazie di cuore a Enzo, Fiorenzo, Dario e Ennio per l’aiuto e l’incoraggiamento dato.
Auguri di cuore
Renzo
Non voglio interpretare male il pensiero di Renzo ma credo le sue dimissioni dal Comitato, che ricordo si darà a breve forma giuridica, siano dovute alla sua esclusione dal tavolo di concertazione promosso in Comune.
Non conosco bene la vicenda ma credo che ci siano le solite lotte intestine a giustificare il tutto.
Che casino ragazzi, che casino,
Che Casino!
15 maggio, 2014
A Grado le Acque possono fare miracoli!
L' avvento della tecnologia ha cambiato di molto il modo di comunicare ma soprattutto quello che viene comunicato.
La voglia di presentarsi benissimo e migliorati nelle forme e nel fisico ha portato a numerosi eccessi segnalati per lo più dalla controinformazione di internet perchè quasi tutti i media usano questi metodi da immagine patinata e ritoccata e quindi non hanno interesse a farlo sapere al grande pubblico.
L' avvento di Photoshop è stato determinante per tantissime immagini dei mondi più disparati.
Ora vediamo, solo per puro divertimento quello che si può fare per una località come Grado che ha bisogno di rilanciarsi ma soldi per farlo sono pochini.
Puntiamo su una campagna di immagini battente e che deve colpire duro come messaggio veicolato.
Abbiamo bisogno di un logo efficace e facile da ricordare e soprattutto sorprendente, ho pensato al miracolo e quindi:
Piccola didascalia esplicatoria:
La voglia di presentarsi benissimo e migliorati nelle forme e nel fisico ha portato a numerosi eccessi segnalati per lo più dalla controinformazione di internet perchè quasi tutti i media usano questi metodi da immagine patinata e ritoccata e quindi non hanno interesse a farlo sapere al grande pubblico.
L' avvento di Photoshop è stato determinante per tantissime immagini dei mondi più disparati.
Ora vediamo, solo per puro divertimento quello che si può fare per una località come Grado che ha bisogno di rilanciarsi ma soldi per farlo sono pochini.
Puntiamo su una campagna di immagini battente e che deve colpire duro come messaggio veicolato.
Abbiamo bisogno di un logo efficace e facile da ricordare e soprattutto sorprendente, ho pensato al miracolo e quindi:
Le acque di Grado possono fare miracoli!
Poi ovvio ci vogliono le immagini che lo facciano pensare e supportare questo miracolo e allora eccole:
A Grado Arrivi così
e dopo il trattamento delle sue acque miracolose te ne vai così
Capito?
Sapevatelo!
Ps: se per caso vi saltasse la mosca di copiarlo sappiate che c'è il copyright eh!
Ps: se per caso vi saltasse la mosca di copiarlo sappiate che c'è il copyright eh!
A Grado le Acque possono fare miracoli!
14 maggio, 2014
"Le Batele dei Siuri"
Un tempo non avendo la possibilità di contattare espertissimi di tecniche turistiche bisognava metterci del proprio e fare di necessità virtù per proporre cose nuove e competitive al cliente.
Una delle idee che hanno funzionato meglio senza costi e con grande valore aggiunto all' offerta turistica sono state "Le Batele dei Siuri"
Fra gli anni venti e trenta un imprenditore cecoslovacco, certo Klimmsch, abbreviato in gradese in Sior Klims ebbe l'idea di ampliare l'offerta turistica del suo Hotel Adria offrendo al suo pubblico un giro lagunare "in batela"
Ed ebbe un gran successo.
Nacque così l'idea delle "Batele de Siuri" che a differenza delle compagne adibite alle pesca erano equipaggiate con una nota di eleganza e comodità per gli ospiti.
Le vele ben dipinte con le insegne familiari e gestite da barcaioli caratteristici e bravi sia con la vela che con il remo.
Personaggi a loro modo lo diventavano raccontando le storie del nostro paese a gente sempre diversa, testimoni di amori fuori dagli occhi degli altri ma non dei loro, quello di strano che succedeva lo riservavano per i racconti con gli amici durante i lunghi mesi invernali.
L' avvento dei motori e il cambiamento del pubblico fruitore dei bagni segnò il loro declino come categoria lasciando solo un paio di loro che, irriducibili, sono ancora in spiaggia in attesa di clienti.
Bisognerebbe proteggerli come reperti archeologici.
Una delle idee che hanno funzionato meglio senza costi e con grande valore aggiunto all' offerta turistica sono state "Le Batele dei Siuri"
Fra gli anni venti e trenta un imprenditore cecoslovacco, certo Klimmsch, abbreviato in gradese in Sior Klims ebbe l'idea di ampliare l'offerta turistica del suo Hotel Adria offrendo al suo pubblico un giro lagunare "in batela"
Ed ebbe un gran successo.
Nacque così l'idea delle "Batele de Siuri" che a differenza delle compagne adibite alle pesca erano equipaggiate con una nota di eleganza e comodità per gli ospiti.
Le vele ben dipinte con le insegne familiari e gestite da barcaioli caratteristici e bravi sia con la vela che con il remo.
"i veva 'n tei brassi al vento"
Personaggi a loro modo lo diventavano raccontando le storie del nostro paese a gente sempre diversa, testimoni di amori fuori dagli occhi degli altri ma non dei loro, quello di strano che succedeva lo riservavano per i racconti con gli amici durante i lunghi mesi invernali.
L' avvento dei motori e il cambiamento del pubblico fruitore dei bagni segnò il loro declino come categoria lasciando solo un paio di loro che, irriducibili, sono ancora in spiaggia in attesa di clienti.
Bisognerebbe proteggerli come reperti archeologici.
"Le Batele dei Siuri"
13 maggio, 2014
L' Arengo
Giusto per ricordare che a Grado un tempo l' amministrazione della cosa pubblica era una cosa seria e che il popolo non era mai oppresso ma semplicemente regolato e poteva partecipare liberamente e contestare l' eventuale sopraffazione è interessante ricordare lo storico richiamo:
questo sistema di gestione della cosa pubblica a Grado, praticamente in Corte e davanti a tutti (L' Arengo), dove il popolo ha diritto di esprimersi, di protestare di denunciare, insomma di partecipare a tutte le decisioni che lo riguardano.
"La Comunità di Grado chiamata a raccolta dalla campana e dal banditore del Consiglio si raccoglieva nella sala del Palazzo del Conte.
L'aula dove si svolgeva la vita pubblica e si trattavano gli interessi di tutti era vasta e poteva accogliere chi volesse partecipare.
La riunione de tota universitate Gradi avveniva seguendo un preciso protocollo, entrava in sala prima il Conte e subito dopo il Consiglio e successivamente il popolo..
Le adunanze generali non erano infrequenti e l'Assemblea era ben conscia del diritto-dovere di governarsi perchè la vita era condizionata dal mare, lontano da ogni comunicazione.
Le riunioni, si sa, erano agitate ma per il rispetto , il cerimoniale, il mantenere la forma, assicurare l'aura aristocratica dei governanti, li si poneva in posizione elevata rispetto al popolino, dava senso all'Autorità costituita garantendo la certezza che qualcuno si occupasse del diritto di tutti.
La Campana suonava per chiamare la "publicazion delli editti e delle grida".
Al Comandaor monta su la piera del bando e dopo uno squillo di tromba che avverte di stare attenti:
Nel nome de Christo amen. A chiara e manifesta intelligenza de ogniuno si fanno, stridano et pubblicano li infrascritti Proclami da essere inviolabilmente oservati, soto le pene infrascritte....
ecc. ecc......
Da notare che profittatori e corrotti erano presenti anche ai tempi che fu, ma non mancava il coraggio di denunciare e pretendere l'intervento pubblico contro la sopraffazione.
Quasi uguale ad oggi, vi pare?
Sapevatelo!
"ad Sonum campanae"
questo sistema di gestione della cosa pubblica a Grado, praticamente in Corte e davanti a tutti (L' Arengo), dove il popolo ha diritto di esprimersi, di protestare di denunciare, insomma di partecipare a tutte le decisioni che lo riguardano.
"La Comunità di Grado chiamata a raccolta dalla campana e dal banditore del Consiglio si raccoglieva nella sala del Palazzo del Conte.
L'aula dove si svolgeva la vita pubblica e si trattavano gli interessi di tutti era vasta e poteva accogliere chi volesse partecipare.
La riunione de tota universitate Gradi avveniva seguendo un preciso protocollo, entrava in sala prima il Conte e subito dopo il Consiglio e successivamente il popolo..
Le adunanze generali non erano infrequenti e l'Assemblea era ben conscia del diritto-dovere di governarsi perchè la vita era condizionata dal mare, lontano da ogni comunicazione.
Le riunioni, si sa, erano agitate ma per il rispetto , il cerimoniale, il mantenere la forma, assicurare l'aura aristocratica dei governanti, li si poneva in posizione elevata rispetto al popolino, dava senso all'Autorità costituita garantendo la certezza che qualcuno si occupasse del diritto di tutti.
La Campana suonava per chiamare la "publicazion delli editti e delle grida".
Al Comandaor monta su la piera del bando e dopo uno squillo di tromba che avverte di stare attenti:
Nel nome de Christo amen. A chiara e manifesta intelligenza de ogniuno si fanno, stridano et pubblicano li infrascritti Proclami da essere inviolabilmente oservati, soto le pene infrascritte....
ecc. ecc......
Da notare che profittatori e corrotti erano presenti anche ai tempi che fu, ma non mancava il coraggio di denunciare e pretendere l'intervento pubblico contro la sopraffazione.
Quasi uguale ad oggi, vi pare?
Sapevatelo!
L' Arengo
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