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04 maggio, 2014

La rivolta de Golometo

Leggo oggi dell' intervento della Green Gang di Monfalcone sul Giornalino locale con libera interpretazione del gazzettiere, giusto un paio di osservazioni:
farsi un' impepata di c..zi vostri no è? ci date degli incapaci di amministrarci, e chi lo dovrebbe fare al nostro posto voi? ma avete dato un' occhiata a quel che succede in giro dalle vostre parti? non vi basta come base di operazioni di salvaguardia;
una parte della gente di Grado combatte contro il malcostume e lo fa con le regole democratiche che prevedono una maggioranza e una minoranza nei luoghi deputati al governo locale, oggi di più, oltre che informare correttamente la gente, non si può.

Comunque la storia politica  di Grado è costellata più da  Commissari che Sindaci e molti di essi sono andati spesso e volentieri contro il volere popolare, a tal punto da poter parlare di corsi e ricorsi storici.

Uno dei casi più eclatanti è la storia della nascita del Fossalon di Grado.

Nel 1927, Grado come al solito sotto tutela commissariale per le solite baruffe tra "politici" locali, il Commissario ad acta decise, per fare cassa, di vendere 2000 ettari di Laguna, l'estremo lembo levante della Laguna all'Opera Nazionale Combattenti che, all'italiana, faceva da prestanome all'Ersa per ottenere i contributi che lo Stato concedeva agli ex combattenti, per realizzare una grande bonifica da cui sarebbe nato il Fossalon.

La Laguna di Levante o "Palù de sora" comprendeva il Promero, La Lama, L'Averto,il Golometo e Punta Sdoba.
Si scatenò una rivoluzione, guidata da il capo carismatico della piccola comunità de casoneri che popolavano quel tratto di Laguna:
Giovanni Fumolo conosciuto come "Barba Nane Strolo" o "Podestae de Golometo" che guidava una settantina di persone.

Nonostante le proteste veementi non ci fu nulla da fare e nel 1928 fu perfezionato l'atto di vendita all'Opera Combattenti. (ricorda qualcosa di odierno)

Nasce così, su una baruffa, il Fossalon di Grado, bonificato a son di badili e carriole da uomini provenienti dal vicino Veneto sempre alluvionato e affamato, quegli uomini, che i graisani denominarono "piavoti" o "mantelline" gente dura e laboriosa arrivata a Grado con vecchie biciclette, bonificarono a mano il territorio strappandolo alla Laguna, scavando canali di sgrondo, costruendo argini perimetrali di difesa e meritandosi con un enorme sacrificio il diritto alla terra.

Quasi che il ricordo di quelle proteste sia traccia indelebile, il rapporto tra la gente di Fossalon e quella di Grado non è mai stato facile, sembra si sia due corpi estranei in uno stesso Comune.

A Fossalon hanno sviluppato una cultura propria, autonoma, perpetuando modi di fare e di dire propri.  

Compreso? tutti sono sempre intervenuti a toglierci qualche cosa- oh in nome di alti ideali, interessi superiori naturalmente - ma comunque a togliere alla comunità non ad aggiungere, per cui vedete di guardare bene in casa vostra prima di parlare di quella degli altri.
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2 commenti:

rm ha detto...

Un pozzo di conoscenza storica... grazie!

Ennio Pasta ha detto...

Ma no, passione per il mio paese e propensione alla lettura nel tempo libero.
Mi piace collegare i fatti del passato con il presente perchè sono un convinto seguace dei corsi e ricorsi storici.
Comunque grazie, un complimento è un complimento, duto giuta!