Inaugurazione bella della Casa della Musica, con poca partecipazione popolare, ma partecipata da tutti, più o meno, quelli che ritengono di essere "maggiorenti".
Ed è un peccato perchè l' immobile recuperato ha una storia vera, una storia popolare -era una casa per i non abbienti- alle spalle, storia che spero di poter pubblicare grazie al lavoro di un nostro "mamolo" graisan Dario Gaddi, archeologo di grande levatura e partecipe al recupero archeologico dell' edificio.
Pubblico scappato per la minaccia de una "caligà de levante" ma obbligatoriamente presente nelle sue rappresentanze socio/politiche.
Come finale mi spiace dover dire che mi è stato impossibile entrare nell' edificio per affollamento da pioggia (anche se appena accennata) , ma lo farò sicuramente nei prossimi giorni.
P.S: la banca civica, titolare del diritti di accesso più di tutti (Casa della Musica), ha fatto un figurone con una quantità sorprendente di bambini e bambine nei ranghi come suonatori.
Il futuro è loro!
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