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09 marzo, 2017

Scusse



Le conchiglie (scusse), la mia vita.
Ostriche, vongole e mitili assieme a una miriade di altre qualità di molluschi ordinatamente divisi in specie: 
Lamellibranchi e Gasteropodi con spruzzatine di Tunicati, hanno scandito le varie fasi della mia vita

La natura in tutta la sua bellezza.
E' quasi musicale osservare le linee incredibili, i ghirigori che mano umana non riesce ad immaginare e che ad ogni sguardo sorprendono perchè cambiano colori a secondo dell'angolo da cui le guardi.

Scusse,
sogni masenai,
da onde quiete
de risaca.

Io sono vissuto sempre in un mondo di conchiglie.
Di tutti i tipi purchè commestibili e commerciabili.
Un mondo esclusivo quello dell' Alto Adriatico e del nostro Golfo in particolare, che presenta caratteristiche uniche per lo sviluppo sia della pesca che dell' allevamento dei molluschi eduli lamellibranchi ma anche gasteropodi e tunicati.

Alle volte il mio modo di raccontare l' essere pescatore o, meglio, allevatore in mare, può essere involontariamente invasivo, ma il mare per me non è solo un'orizzonte, un'alba o un tramonto, il mio mare è casa, è modo di vita è quello che sento, vedo e sono.

Il mare è una vicenda dolorosa e felice al contempo, è vita complessa da capire e utilizzare per viverci senza compromessi, nel contempo la vita in mare ha regole semplici ma ti chiede la tua anima in toto.

Insomma le mie parole quando parlo del mare sono solo un ringraziamento.
Scrivemolo anche in inglese che fa fin my last words will be "tank you" .  
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1 commento:

Mario Corbatto ha detto...

Gnò nono,Tunin "pipa", al gera un sabionante, mestier ormai sparìo del duto. 'Pena scuminsiai i '60, vendua la barca del sabion, al se veva 'mbarcao su una barca de pescauri e a me e a gnò frà al ne porteva scusse perché al diseva che podevemo vendele ai foresti d'istae... Cussì, sul reparo, dalongo drio de la casa Balila, vevemo al nostro banco vendita. Me ricordo ancora i pressi (più o meno...), in lire naturalmente: cape sante a 50, stele marine a 30 o 50 (segondo de la misura), rici de mar a 30, oci de santa Lucia a 20, ciave de San Piero a 15, cavali marini a 20, fasolari a 30, sture (grande) a 150 (mai venduta una, massa care i diseva)... le più richieste gera le stele marine e le cape sante. Me ricordo anche le barufe perché più de gargun al se lamenteva perché al credeva che i fasolari i gera verniciai... noltri i disevemo che le scusse le gera cussì al naturale, ma gera inutile: ili i saveva de più...
Me ricordo che garghe volta gnò nono al ne porteva una mastella de ostreghe de mar, che 'desso le valarave probabilmente una fortuna... Gnò pare ne le deva cò un schisso de limon.
Gera al '64-'65.
PS: l'oltro giorno è comprao fasolari in mercao del pesse, ma i nostri i gera tre volte almeno... (comunque i gera mundi buni...)