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30 aprile, 2017

30 aprile- Liberassion



 La Liberazione (da cosa poi, siamo sempre stati occupati da altri permanentemente e in ogni caso ci fu solo un cambio di occupanti) a Grado avvenne in maniera non traumatica la notte tra il 30 aprile e 1 maggio 1945. 

Uno dei gravi rischi che il paese corse in quei frangenti fu il possibile brillamento delle mine posizionate dai tedeschi nel Porto, alla base del Ponte e al Comando nel vecchio Ospizio Marino.


A non far saltare in aria il paese  fu la trattativa tra comando tedesco e i capi del C.L.N. locale in cambio di garanzie e la fornitura di documenti falsi per il ritiro delle loro truppe.
       
"furono quattro soldati tedeschi a disinnescare le bombe, d'accordo con Ribi e il locale C.L.N.  supportati da barcaioli locali"

La storia indica l' ing Ribi come autore della trattativa con i tedeschi ma non è così; a capo del Comune era stato insediato il capo dei partigiani  locali Fonda (comunista) coadiuvato da consiglieri rappresentanti il P.C., la D.C. , il P.S. e altri partiti. 

E fu proprio Fonda, con la partecipazione di Bepi Maricio e di Toni Olivotto  funzionari del Comune che firmarono gli atti notori, ad emettere le carte d'identità false. 
La solita  anima graisana pronta a saltare sul carro dei vincitori (lenguassa invidiosa) denunciò l' indomani questo grave delitto al Comando Alleato e i tre colpevoli furono arrestati. (pel ben del Paese)

Il Ritiro tedesco avvenne nel silenzio notturno e la mattina del 1 maggio 1945, con grande spolvero, gli alleati si presentarono a Grado con tutti i loro armamenti, la loro incredibile diversità e soprattutto, per la nostra gente, l' aspetto florido che voleva dire mangiare a volontà, cosa difficile a Grado in quei momenti.




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