Il culto di S. Marco, per l'importanza religiosa rivestita dalla condizione di Evangelista, è estremamente diffuso e capillare tra le Chiese cristiane.
Centrale per le chiese orientali d' Egitto, derivate dall'antico patriarcato di Alessandria, per i patriarcati italiani, oggi soppressi, di Aquileia e di Grado e per il patriarcato di Venezia.
"Pare che Marco - prima di rientrare in Egitto - fosse stato inviato da Pietro nella metropoli alto-adriatica di Aquileia - capoluogo della Regione Venetia et Histria - per curare l'evangelizzazione dell'area nord-est. A Marco si deve la scelta del primo vescovo della chiesa-madre di Aquileia (Ermagora, associato sempre al suo diacono Fortunato). Nella Basilica di Aquileia (la cui cripta è affrescata con il ciclo della predicazione di san Marco) e poi nella sede patriarcale di Cividale del Friuli si conservava il Vangelo di San Marco, attribuito dalla tradizione alla stessa mano dell'evangelista. Il testo (in realtà tardivo) è denominato Evangelarium Forojuliense ed è oggi ripartito in tre parti: una conservata nel Museo archeologico nazionale di Cividale; la seconda nell'archivio capitolare del Duomo di Praga (dono del Patriarca di Aquileia Nicola di Lussemburgo al fratellastro Carlo IV, Sacro Romano Imperatore nel XIV secolo); la terza nella Biblioteca Marciana di Venezia (ambita preda di guerra dopo la conquista del Friuli da parte della Serenissima nel 1420).
Le sue spoglie furono trafugate con uno stratagemma da due mercanti veneziani nell'anno 828 e trasportate, dopo averle nascoste in una cesta di ortaggi e di carne di maiale, a Venezia, dove pochi anni dopo venne dato inizio alla costruzione della Basilica intitolata al santo che ancora oggi ospita le sue reliquie" Wiki...
IL culto di Marco ovviamente interessa anche Grado ma...Al solito giusto per dare un tocco di diversità, Grado si contraddistingue e in Basilica, se guardate con attenzione l' ambone romanico-gotico (in foto), si nota un' anomalia sulla scultura del Leone che rappresenta l'evangelista Marco.
Il Leone mostra la lingua:
Dall'ambone il celebrante leggeva il Vangelo, pensate a Marco che mostra la lingua ai fedeli per secoli, forte!
Mancava solo mostrasse anche il dito medio!
da "Il Tesoro del duomo di Grado" di Ezio Marocco
"Il culto di San Marco, parlando di cose serie, in terra veneta è nato, con molta probabilità, proprio a Grado e qui, ben prima che a Venezia, acquistò quel significato di libertà politica e religiosa che poi contrassegnò per quasi mille anni la forza interiore della Repubblica Veneta.
Fu nel Castrum Gradese, che iniziò la ribellione contro le intromissioni imperiali e l'ambiguità papale di Roma, qui i vescovi aquileiesi, profughi della devastata metropoli ma forti dei rapporti con la Chiesa Alessandrina, gettarono i primi semi di una secolare autonomia arroccata attorno al nome di S.Marco.
Una prova per tutte, Eraclio donò a Venezia la cattedra di S.Marco ospitata nella basilica di Grado, è la certezza che già nel VII secolo il culto marciano aveva a Grado un posto di primo piano.
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