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21 luglio, 2017
Un rito la spesa al supermercato.
Ormai ho il tempo libero che voglio e quindi è diventata operativa l' obbligatorietà di accompagnare mia moglie a fare la spesa al supermercato.
Un rito la spesa al supermercato.
Ovunque uomini con facce scure, rassegnate.
Faccio qualche tentativo di partecipare al rito della spesa, immediata reazione:
-cosa vuoi capire tu di cosa ci serve-;
provo qualche gesto furtivo e butto dentro al cestino qualcosa che mi va, beccato, neanche avesse il radar, e rimesso al posto l'oggetto desiderato.
Una lagna, una sofferenza a cui non ti puoi sottrarre.
A noi maschi ormai tocca subire.
Genuflessi alla forca caudina del testosterone, balliamo un limbo al contrario che ci rende spesso ridicoli anche alla nostra ex bimba adorata.
Ormai siamo ometti addomesticati da queste donne moderne, così emancipate che più che essere felici, gli interessa avere sempre ragione!
Una volta era più semplice, una clavata sulla testa e si rimorchiava nella grotta.
Forse si era tutti più felici (noi certamente), senza ansie da prestazione, punti G da ricercare come una caccia al tesoro.
Alla nostra ava neanderthaliana forse restava un leggero mal di testa, ma tanto lo hanno quasi sempre anche ora.
Poi le tesserine a punti, cose arcane, dedicate al sesso femminile unico addestrato e autorizzato a capire come funzionano e a cosa servano.
Al supermercato, quando sono da solo, mi chiedono sempre se ho "la tesserina", non ho mai capito perchè.
Però ho notato che anche senza tesserina mi fanno passare lo stesso. Boh!
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