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16 novembre, 2018

Buora

    Il  Castrum Gradese , come fosse un membro di una grande famiglia , è stato da sempre sposato con la bora, sua compagna di sempre, che ne ha accarezzato fin dal principio le antiche pietre con le quali era stato eretto, sposa spesso benigna ma a volte dura ed implacabile.

Leggiamo qui un breve passo di Marin Sanudo che attesta la preoccupazione del Conte di Grado per il crollo di un tratto di cortina muraria provocato proprio dalla bora in un periodo di sua vigorosa forza e violenza.
La bora quindi ebbe la forza di danneggiare ciò che i gradesi consideravano immutabile segno del passato, inossidabile e imperituro confine della loro identità, della loro storia.

La Bora  sappiamo essere distruttiva e violenta, ma rispettosa e onesta.

1521 Ottobre
A dì 26.
 La matina, venne uno messo di la comunità di Grado con letere di sier Zuan Maria Malipiero Conte. Avisava come, per il gran vento stato, era cazudo da 40 passa di muro di quella terra e il resto minazava ruina, suplicando fusse provisto per esser propinquo al conte Christoforo; e si Grado si perdesse, saria gran danno. Fo comessa a li Savii dovessero far provision.
Quante le storie raccontate delle nostre nonne per metterci paura e al soffiar della bora ci dicevano che gli spiriti del mare urlavano con rabbia su la Mugia e di fare i bravi altrimenti sarebbero venuti a prenderci. 

 Buora

La riva cò l’ alba
un fistio e duto un sbateo
La Regina dei vinti
rompendo barcuni la va riando
a Gravo, fando mulineli.
La su la Mugia ze duto un spiumeo
par pianto la so vose, un lamento.
di Ferruccio De Grassi

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