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01 giugno, 2023

GLI USCOCCHI


 Qualche volta andando a Duino si sente parlare della Baia degli Uscocchi, pirati - siamo alla fine del 1500 - che attaccavano preferibilmente le navi ma non disdegnavano attacchi a piccoli centri poco difesi. (tutta una mitologia è nata attorno a queste scorrerie sanguinose) 


Ma vediamo la loro origine:


Scendendo a sud di Fiume, lungo Ia montuosa e tormentata costa orientale del Quarnero,

si incontra, dopo una trentina di miglia, la cittadina di Segna (Senjin croato).

un antico e pittoresco borgo, le cui case in pietra si addensano intorno al porto al fondo di una piccola insenatura.

Gli uscocchi (dal serbocroato uskok = profugo, fuggiasco, plurale uskoci) erano popolazioni cristiane provenienti dalla Bosnia e in fuga dall'avanzata turca, che avevano raggiunto la costa a Clissa (nei pressi di Spalato).

Quando nel 1537 i Turchi presero Clissa, gli uscocchi si insediarono su invito dell'Austria a Segna, da dove su incitazione degli stessi austriaci insidiarono con azioni piratesche le rotte marittime della Repubblica di Venezia nonché i Turchi in una guerra senza quartiere che durò 80 anni.

Per la loro ostilità al dominio dei turchi, gli Uscocchi avevano anche la benedizione della Chiesa i cui sacerdoti approvavano le sanguinose imprese, stando a un documento antico citato nel libro «con le processioni, con le croci et con l'aspersione dell'acqua benedetta».

Contando pure i mercenari e i cosiddetti casalini, cioè i cittadini atti alle armi, il numero raggiunge appena duemila uomini i presidi dei forti annessi.

Dapprima impegnati in scorrerie sui territori di terraferma già impoveriti dalle frequenti incursioni dei Turchi, gli Uscocchi sono costretti in seguito a rivolgersi quasi esclusivamente al mare che promette prede più ricche e più facili.

Le acque del litorale – «pieno di scogli, di isolette, di porti », per cui «in tutte le età» è stato «nido di Corsari» – si presta infatti mirabilmente alle imprese piratesche dei Segnani.

Gli Uscocchi, sotto la guida dei voivoda, prendono il mare su velocissime imbarcazioni, correndo sotto costa e riuscendo facilmente a sfuggire agli inseguitori nei bassifondi della costa accidentata.

In caso di pericolo di flotte troppo potenti affondavano le loro barche sui bassi fondali rendendole invisibili.





Gli Uscocchi, la loro epopea si protrasse per oltre 80 anni, erano discedenti di montanari dell' Erzegovina, discendenti di quei Dalmati rivoltosi e bellicosi che, fuggendo davanti ai Turchi, si rifugiarono dapprima nella fortezza di Klis e dopo la caduta di quella fortezza nelle mani turche 1537, si transferirono nella loro maggioranza a Segna e nei suoi dintorni.

Da Segna operando organizzati, compivano sanguinose scorrerie contro i Turchi e i Veneziani infliggendoli enormi perdite.

Coraggiosi e fieri, combattenti senza paura sulle loro agili imbarcazioni leggere minacciavano il domino della Repubblica di Venezia nell'Adriatico.



A causa delle continue aggressioni uscocche contro le navi veneziane nell'Adriatico nel 1613  gli uscocchi divennero oggetto di una guerra detta del Friuli o di Gradisca, che in parte si intreccia con la nostra storia, e coinvolse gli Austriaci e Venezia  in scontri sanguinosi, non battaglie campali, ma assalti, assedi di fortezze, saccheggi con i migliori generali in campo da una e dall' altra parte: 

da parte Veneziana:  Pompeo Giustiniani, Giovanni de' Medici, Virginio Orsini, Orazio Baglioni, Francesco Martinengo, Giovanni Ernesto di Nassau;

dalla parte dell'Austriaca: Adamo di Trautmanoderf, Eugenio di Dompierre, Ernesto Montecuccoli, Baldassarre Maradas, Rizzardo di Strassoldo e Alberto di Wallenstein.


Sembrava una feroce guerra tra bande non nazioni, lo spirito piratesco degli Uscocchi aveva pervaso le civilissime nazioni scatenando gli istinti più bassi.


Finchè  prevalse la ragione di stato e fecero pagare il conto agli Uscocchi la cui  sorte venne decisa dalla Pace di Madrid del 1617.

In base agli accordi madrileni , gli Uscocchi furono cacciati da Segna e dispersi, furono costretti a lasciare il mare, le loro imbarcazioni furono bruciate, nella città di Segna giunse una guarnigione militare tedesca.

Verso il 1624 l'epopea uscocca ebbe termine.

Qualche volta andando a Duino si sente parlare della Baia degli Uscocchi, pirati - siamo alla fine del 1500 - che attaccavano preferibilmente le navi ma non disdegnavano attacchi a piccoli centri poco difesi. (tutta una mitologia è nata attorno a queste scorrerie sanguinose) 


Ma vediamo la loro origine:


Scendendo a sud di Fiume, lungo Ia montuosa e tormentata costa orientale del Quarnero,

si incontra, dopo una trentina di miglia, la cittadina di Segna (Senjin croato).

un antico e pittoresco borgo, le cui case in pietra si addensano intorno al porto al fondo di una piccola insenatura.

Gli uscocchi (dal serbocroato uskok = profugo, fuggiasco, plurale uskoci) erano popolazioni cristiane provenienti dalla Bosnia e in fuga dall'avanzata turca, che avevano raggiunto la costa a Clissa (nei pressi di Spalato).

Quando nel 1537 i Turchi presero Clissa, gli uscocchi si insediarono su invito dell'Austria a Segna, da dove su incitazione degli stessi austriaci insidiarono con azioni piratesche le rotte marittime della Repubblica di Venezia nonché i Turchi in una guerra senza quartiere che durò 80 anni.

Per la loro ostilità al dominio dei turchi, gli Uscocchi avevano anche la benedizione della Chiesa i cui sacerdoti approvavano le sanguinose imprese, stando a un documento antico citato nel libro «con le processioni, con le croci et con l'aspersione dell'acqua benedetta».

Contando pure i mercenari e i cosiddetti casalini, cioè i cittadini atti alle armi, il numero raggiunge appena duemila uomini i presidi dei forti annessi.

Dapprima impegnati in scorrerie sui territori di terraferma già impoveriti dalle frequenti incursioni dei Turchi, gli Uscocchi sono costretti in seguito a rivolgersi quasi esclusivamente al mare che promette prede più ricche e più facili.

Le acque del litorale – «pieno di scogli, di isolette, di porti », per cui «in tutte le età» è stato «nido di Corsari» – si presta infatti mirabilmente alle imprese piratesche dei Segnani.

Gli Uscocchi, sotto la guida dei voivoda, prendono il mare su velocissime imbarcazioni, correndo sotto costa e riuscendo facilmente a sfuggire agli inseguitori nei bassifondi della costa accidentata.

In caso di pericolo di flotte troppo potenti affondavano le loro barche sui bassi fondali rendendole invisibili.





Gli Uscocchi, la loro epopea si protrasse per oltre 80 anni, erano discedenti di montanari dell' Erzegovina, discendenti di quei Dalmati rivoltosi e bellicosi che, fuggendo davanti ai Turchi, si rifugiarono dapprima nella fortezza di Klis e dopo la caduta di quella fortezza nelle mani turche 1537, si transferirono nella loro maggioranza a Segna e nei suoi dintorni.

Da Segna operando organizzati, compivano sanguinose scorrerie contro i Turchi e i Veneziani infliggendoli enormi perdite.

Coraggiosi e fieri, combattenti senza paura sulle loro agili imbarcazioni leggere minacciavano il domino della Repubblica di Venezia nell'Adriatico.



A causa delle continue aggressioni uscocche contro le navi veneziane nell'Adriatico nel 1613  gli uscocchi divennero oggetto di una guerra detta del Friuli o di Gradisca, che in parte si intreccia con la nostra storia, e coinvolse gli Austriaci e Venezia  in scontri sanguinosi, non battaglie campali, ma assalti, assedi di fortezze, saccheggi con i migliori generali in campo da una e dall' altra parte: 

da parte Veneziana:  Pompeo Giustiniani, Giovanni de' Medici, Virginio Orsini, Orazio Baglioni, Francesco Martinengo, Giovanni Ernesto di Nassau;

dalla parte dell'Austriaca: Adamo di Trautmanoderf, Eugenio di Dompierre, Ernesto Montecuccoli, Baldassarre Maradas, Rizzardo di Strassoldo e Alberto di Wallenstein.


Sembrava una feroce guerra tra bande non nazioni, lo spirito piratesco degli Uscocchi aveva pervaso le civilissime nazioni scatenando gli istinti più bassi.


Finchè  prevalse la ragione di stato e fecero pagare il conto agli Uscocchi la cui  sorte venne decisa dalla Pace di Madrid del 1617.

In base agli accordi madrileni , gli Uscocchi furono cacciati da Segna e dispersi, furono costretti a lasciare il mare, le loro imbarcazioni furono bruciate, nella città di Segna giunse una guarnigione militare tedesca.

Verso il 1624 l'epopea uscocca ebbe termine.


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