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27 gennaio, 2010
L'Uso Civico a muso duro!
Ricevo da Giovanni Mattiussi, segretario del Comitato per gli Usi Civici, copia della sua replica al PD gradese sulla gestione dell'uso civico per il progettato (?) Parco Termale:
"Comitato per l’Amministrazione Separata degli Usi Civici di Grado
“Magnifica Comunità di Grado”
Al Quotidiano “ IL PICCOLO “
Redazione di Monfalcone
Replica al comunicato stampa del 24 gennaio 2010
Il comunicato apparso in cronaca di Grado il 24 c.m. a firma del partito democratico, solleva una serie di questioni in merito agli usi civici sul Parco delle Rose, arenile e retrospiaggia.
Non manca inoltre di esultare per la sopravvenuta cancellazione di tali vincoli, dichiarata peraltro solo in via amministrativa dal Commissario agli usi civici. Un'esibizione gratuita di pessimo gusto e a dir poco autolesionista per un partito, che pure pretende di rappresentare le istanze popolari e di progresso contro la speculazione edilizia. Il doppio gioco alla fine non paga. Il PD deve finalmente dire se vuole costruire il nuovo stabilimento termale su di un terreno adiacente. Oppure se vuole avviare la lottizzazione del Parco delle Rose, travestita da “Polo Termale”.
Dichiariamo pubblicamente di non opporci alla prima soluzione: l'unica praticabile nell'interesse della città.
Se opta invece per la seconda in nome di un immaginario sviluppo turistico ed economico, dovrà attendersi il ricorso del Comitato.
E la crescente condanna da parte dell'opinione pubblica non solo locale, ma allargata ai Comuni della Bassa.
Qualche Sindaco ci ha già fatto pervenire piena solidarietà in nome di un'utenza allarmata per le sorti dell'attuale stabilimento termale.
Non va meglio con il piano regolatore tirato in ballo a sproposito per dire che garantisce la sopravvivenza degli usi civici.
Mentre è vero il contrario visto che il piano non riporta tali vincoli e nemmeno quelli ambientali.
L'annunciata trionfale presentazione, benchè fuori tempo massimo, del progetto di fattibilità del cosiddetto “Polo Termale”, non ci impressiona poi più di tanto.
Costituirà anzi un valido argomento di impugnativa per il ricorso in sede giurisdizionale. Questo inammissibile ritardo non è intanto addebitabile al vincolo di uso civico, come è stato detto, bensì rientra, a nostro avviso, nella logica di un doppio gioco tutto da vedere.
Per il resto, il P.D. non è andato al di là del solito populismo che trasforma la democrazia in una farsa.
L'eco sta rimbalzando impietosamente sulle cronache locali ad iniziare dal deficit di 28 milioni di euro sull'ex Ospizio Marino.
Rimpallato tra centrodestra e centrosinistra mentre la gente, presa giro, attende quantomeno di sapere dove sono finiti i soldi.
Dica piuttosto il P.D. quando è cominciata la decadenza di Grado ? E' cominciata con la rivendicazione degli usi civici da parte della Magnifica Comunità di Grado ? O è invece cominciata con il saccheggio del territorio e le colate di cemento sul tessuto urbano ?
Comincia ora perchè stiamo tentando di salvare il Parco delle Rose ? Oppure, non è mai cominciata ? Forse gli improvvisati esponenti del P.D. non riescono a vedere la realtà: vedono solo condomini, lottizzazioni ed interessi incompatibili con quelli della gente che li ha votati, fidando in “ un nuovo modo di governare “. Non vedono neppure che la Magnifica Comunità di Grado, è ormai entrata nel patrimonio culturale della città .
Liquidarla come un fatto negativo di mia invenzione, rientra nella logica della caccia alle streghe nella versione stalinista di cui il PD locale, non si è a quanto pare del tutto affrancato.
Il segretario
(Giovanni Mattiussi)
Grado, 25 gennaio 2010
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