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09 giugno, 2010

Storia di pesca-Lo strascico


Avvenuto il fattaccio dell'entrata in vigore del regolamento comunitario sulla pesca che ne limiterà fortemente lo sforzo in Adriatico, tanto vale parlare di storia della pesca e vedere da quando lo strascico è andato in uso come tipologia di mestiere.

A metà del Settecento avviene una vera e propria rivoluzione in quanto ad apporti tecnologici, con il passaggio alla pesca a strascico effettuata da una coppia di barche di dimensioni ridotte rispetto agli scafi già utilizzati per la pesca “a tartana”, sperimentata ormai da un secolo con il servizio di un solo natante.
“Bragozzi” o “paranze”, sono i nuovi tipi di imbarcazione che vanno a sostituirsi alle “tartane”.
Si tratta di modelli di minor costo che influiscono indubbiamente sulla crescita, anche numerica, delle flottiglie, prospettando una sorta di “democratizzazione”
dell’impresa di pesca.

In realtà però, nonostante le remore da parte dei governi all’accettazione
della nuova metodologia di cattura considerata da più parti rovinosa per i
fondali e distruttiva del novellame, la pesca praticata in coppia con barchette
più manovriere, attrezzate da Rimini, Chioggia anche con vela al terzo, si impone principalmente per il nuovo sistema di navigazione, che permetteva di affrontare il mare aperto in ogni stagione aumentando in maniera considerevole i quantitativi di pescato rispetto ai sistemi tradizionali.

Con la tecnica a tartana, effettuata con una sola barca che nelle operazioni di pesca
doveva posizionarsi di traverso per cogliere sulla vela una spinta di vento sufficiente a trainare la grande rete sottesa fra i due spontieri a poppa e a prua, l’attività alieutica era consentita solo nella buona stagione (primavera, estate) quando venti e moto ondoso rendevano meno problematico il governo delle attrezzature con rese, naturalmente, ben inferiori.

Quindi è dalla metà del 1700 che bragozzi chioggioti, riminensi e gradesi adottano la nuova tecnica di pesca a strascico e lavorano in questo catino di mare chiamato Adriatico settentrionale e se le cose non cambiano con quest'anno chiuderanno la loro storia.
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