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27 novembre, 2010

I "fantulini e l'inverno"


E' consuetudine ormai per qualsiasi malanno rivolgersi al medico o pediatra per i bambini, ma non molto tempo fa le mamme non avevano l' opportunità di fare questo e quindi usavano i rimedi tradizionali e dettati dalla tradizione.

Vediamo quali erano i rimedi più usati per la cura (omeopatico-empirica) delle malattie del freddo che sono in arrivo.

Raffreddore.
Si prende una mela cotta, la si pela e la si taglia a pezzettini mescolati con un po’ di olio di mandorle.

Bambini col “late ingropao”.
I bambini hanno male di pancia. Gli si da un infuso fatto da tre dita di acqua e tre foglie di “laverno (alloro). A piccole dosi ogni quarto d’ora a cucchiaini.
Vermi.
Tre dita di latte e un po’ d’aglio. Lasciate bollire e dare l’infuso ai bambini a digiuno.
Altro metodo: latte di capra e tre chiodi bollenti dentro il bicchiere.
Altro metodo: si prende un verme del bambino, lo si fa seccare su un qualcosa vicino al fuoco, lo si riduce in polvere e lo si da al bambino a digiuno. Se il bambino “l'ha i vermi, questo li gheta fora duti quanti”.
Altro metodo: cucinare assieme olio e aglio e ungere il preparato sull’ombelico del bimbo, alle tempie, sotto il naso e sulla gola.

Brufoletti agli occhi che danno molto fastidio.
Rimedio: mettere l’occhio nella boccetta piena d’olio per 3 mattine a digiuno, quando si guarda dentro si sputa per terra e si batte il piede per 3 volte.
Pedoci in testa.
Rosso di uovo sodo e strutto, si mescola bene bene e lo si spalma sulla testa. Si copre la testa con un fazzoletto e si va a letto. Alla mattina vi ritroverete tutti i pidocchi e altre bestioline tutti morti tra i capelli.
In alternativa si può usare aceto e tabacco con un infuso di fiori.
Rogna.
“Gratando se va in gloria”. Infatti la rogna Fa bene al sangue (purga al sangue) e bisogna tenersela per un po’.
Oleandro macerato nell’aceto per ottenere una pozione che vi farà passare la rogna.
Tegna.
E’ uno sfogo del sangue. Per sconfiggerla: ungere la testa di olio da cucina e asciugarla con un po’ di farina di fava. Altrimenti: scorze di melograno messe nel vino per 24 ore e lasciato a bollire. Tutto va messo, una volta raffreddato, nei capelli.
Mal di gola.
Masticare un po’ di foglie di carciofo selvatico succhiandone il succo.
Febbre.
Sette grani di pepe da mandar giù a digiuno una mattina, nove la seconda e unici la terza.
In alternativa: sei o sette spicchi d’aglio alla mattina sempre a digiuno.
In alternativa: 5 spicchi d’aglio pestati assieme con della cenere e messa attorno al dito anulare della mano sinistra per un giorno o due.
In alternativa: legare sul corpo dell’ammalato una rana viva messa su un sacchettino. La rana assorbirà il male e morirà stecchita.
Per la febbre fa bene bere anche un po’ di urina (la propria se uno no fa piacere bere quella dell’amico).

Come si potrà notare facilmente la medicina antica era parca di spese mediche e ricca di consigli la cui efficacia era un pò empirica bastava crederci e incrociare le dita.
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