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11 luglio, 2011

I Camini



Rileggendo un libro del Prof. Aldo Marocco e i suoi Camini Veneti, mi è venuta voglia di passeggiare per le Cube con il naso all' insù ad osservare quel che è rimasto di quei camini che Aldo ha disegnato con grande maestria ed amore, il risultato è stato piuttosto deludente, dei grandi e complessi camini di un tempo non c'è più traccia sostituiti da anonimi e banali (ma più funzionali e sicuri) camini in cemento, il che mi fa riflettere sul grande cambiamento avvenuto nel nostro Castrum; le case rifatte tutta un'aria di nuovo, di trucchi e belletti, muri dipinti, "barcuni" senza le "gelosie", insomma spersonalizzato senza anima.

E si!
Tutto questo riflette il cambiamento avvenuto sul concetto di casa, per noi "moderni" solo un luogo da abitare, un tempo, centro sociale, di lavoro dove si concentravano affetti e proprietà della famiglia.

Il punto è proprio la Famiglia.

La casa era il punto d'incontro della famiglia, dove si nasceva si moriva, dove ci si trovava tutti insieme rispettando formule di comportamento severe, e il luogo principe d'incontro era la cucina.

Doveva essere grande, col fogoler, che era segno di solidità, di calore dove si riassumeva, dopo il lavoro, la giornata, attorno al fogoler gli anziani raccontavano le storie ai bimbi, cose semplici con sempre una morale e quindi educative.

Il fuoco diventava punto focale dell'attività familiare e rappresentava la sua compattezza, e la sua presenza richiedeva il camino.

Il camino quasi sempre rappresentava il biglietto da visita della casa e quindi della famiglia.

Questo punto focale, come tante cose ormai, non c'è più.


Nelle foto due dei camini disegnati dal prof Morocco e un trittico fotograto da me nelle peregrinazioni tra le cube.

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5 commenti:

thor ha detto...

ah, quelle antenne, quelle antenne.
ciaooo

Ennio Pasta ha detto...

Podevo cavale, ma volevo fa capì che gera roba de incuo.
cioa

thor ha detto...

no , no Enio, me dispiase che le antene rovina la bela vista de stii camini, ma no podendo fa oltro...

Anonimo ha detto...

ma le gelosie sono i rolè? come in tedesco? :)
interessante!

Anonimo ha detto...

No, le gelosie sono le griglie in legno degli scuri. Possono essere tenute chiuse o aperte (senza farsi vedere dall'esterno, o quasi).