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18 gennaio, 2012

Le magie di Giovanni Marin- Archimede



Il testo che segue è opera di anonimo ma immagino che sia di Marco Marin il figlio di Giovanni, solo lui può sapere certi particolari e comunque dedico a lui il video (un frammento girato all'Isola dei Orbi) con il papà e la mamma,
certo che personaggi così a Grado non si vedono più.

A proposito di Waterpod

L'idea di Archimede, per i motivi ben descritti da gratacasa, era nata anche per irridere la burocrazia autorefrenziale e quindi "nemica" del cittadino invece che "struttura al servizio della Comunità per permettere lo sviluppo della stessa mediante le idee di ogni singolo"...
E mi spiego: Il Waterpod "Pitagorico" era, e sarebbe ancora per la nostra legislazione, considerato un natante a tutti gli effetti e quindi soggetto alla caratteristiche tecniche proprie dello stesso, con una prora ed una poppa.
Archimede, che voleva essere libero (e ha cercato sempre di esserlo in senso assoluto sprigionando la lava di idee dal suo vulcano cerebrale) di poter "Waterpodare" a zonzo pel Palù, aveva deciso di porre il motore fuoribordo centrale all'imbarcazione, inizialmente concepita con forma circolare.
Perchè? In questa maniera la prua sarebbe stata sempre dove avrebbe detto lui, la poppa praticamente inesistente (visto che opposta alla prua non c'era il motore bensí un altro bordo non specificato da alcuna normativa vigente).
Risultato? GdF e CP in panico e lui gaudente a zonzo pel Palú..... Alla fine optó per la scelta piú comoda e veloce (tanto aveva già appurato dalle Autorità che ció le avrebbe messe in difficoltà difronte al vacuum legis). compró a titolo simbolico di 1000 lire il catamarano di proprietà dell'Ing. Bertuzzi che giaceva da anni presso la Darsena (Testata Mosconi) e vi costruí sopra el Cason Galleggiante con tanto di servizi igienici e TV...per so mugier che la veva de veghesse la puntata de Beautiful...
Ma che fine ha fatto la Waterpod Pitagorica? Come nelle migliori storie di Archimede de le vide, un dí di Aprile, un evento fuori dal comune pose fine alla sua creazione; improvvisamente arrivó una Caligà e una tromba d'aria si materializzó 200mt più avanti dirigendosi verso l'imbarcazione sollevandola con lui a bordo e mentre colava a picco, giusto per dar più colore all'evento, quasi fosse lui a spingerla definitivamente sotto, guardando Licinio Polo che stava osservando dal suo Cason tra l'incredulo e lo sgomento, gridó quasi ridendo:
" LICINIO!!! Ciama la Capitaneria e dili che no gera un natante ma un sommergibile...!!!" .
Fortunatamente riuscí a svincolarsi dal mezzo e raggiunse a nuoto la vicina mota dei Poli.
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Giovanni, tu geri grando e tu tu sa, 'ndola tu sta zugando 'desso a vende buzi, quii tundi, perfeti fati a Dresda comò 'l tovo ocio de vero, che tu me manchi mundi, tu e i tovi sburtuni a tirà fora storie graizane.
Te saludo, B.

Anonimo ha detto...

Giovanni, tu geri grando e tu tu sa, 'ndola tu sta zugando 'desso a vende buzi, quii tundi, perfeti fati a Dresda comò 'l tovo ocio de vero, che tu me manchi mundi, tu e i tovi sburtuni a tirà fora storie graizane.
Te saludo, B.

Anonimo ha detto...

Sembra che i veri capi siano coloro che quando sono assenti, le loro direttive vengono rispettate comunque. I grandi uomini come Giovanni Archimede sono coloro che quando se ne vanno in realta restano dentro di noi tutti per sempre. Basta saperli ascoltare col cuore e si prendono cura di noi quotidianamente, in maniera inconfondibile.
Grazie Giovanni per cio che sei ancora per tutti noi!