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19 dicembre, 2012

Noltri e quii oltri


“Gent. mi Sindaco, assessore alla cultura ed amministratori pubblici,

con la presente abbiamo il piacere di comunicarvi che la nostra Associazione ha ritenuto opportuno assegnare pubblicamente a  GradoSpia.com”, “Sbrissa ‘l Bisato” e “Sussurri delle cube”, un’attestato di riconoscenza per la preziosa ed utile attività d’informazione svolta gratuitamente con impegno e costanza a favore della comunità di Grado.
Siete quindi cortesemente invitati ad una semplice cerimonia di consegna degli attestati di riconoscenza, che si svolgerà giovedì 20 dicembre alle ore 18.00 presso la saletta dei convegni al primo piano dell’Hotel Astoria. Seguirà un piccolo brindisi Natalizio.
Confidando di avervi graditi ospiti cogliamo l’occasione per inviarvi i nostri più cordiali saluti.”
Grado 10 dicembre 2012
Il Presidente - Sebastiano Marchesan


Capita alle volte che qualcuno riconosca, ma io non lo ritengo assolutamente necessario, la validità di un lavoro che, nato per puro piacere personale per curiosità del nuovo mezzo di comunicazione messo a disposizione gratuitamente dall' avanzare tecnologico, ha voluto solo mettere su carta, anche se virtuale, cognizioni che ho coltivato tutta la vita.

Conoscere il mio paese, per me è sempre stata una necessità, la mia curiosità mi ha sempre spinto ad approfondire scegliendo un punto di vista dal basso, a livello della gente, perchè ho notato che tutto quello che è stato scritto sul nostro paese (non è molto) è stato più o meno calato dall' alto di un livello culturale fuori portata della gente comune ( e quasi sempre fatto pesare) , mentre la parte storica vissuta e quindi più vera ed interessante è quella popolana.

E' li che si trovano le storie i miti le consuetudini, ed è là che io mi oriento nel ricercare piccole gemme della storia graisana.

Nell' usare le parole alle volte si tende ad esagerare perchè in fondo  il web non è necessariamente migliore o peggiore di qualsiasi altro ambiente; non è intrinsecamente violento, ma è un ambiente immateriale in cui siamo quasi sempre privati del linguaggio del corpo dei nostri interlocutori (insomma non si vedono); da qui i  fraintendimenti, l'impulso a calcare i toni per renderli più evidenti, a parlare più colorito, a passare più velocemente a quegli insulti che, specie quando siamo anonimi, possiamo lasciare senza conseguenza.

Quelle che si dicono "autostrade informatiche" assomigliano un po' alle autostrade vere, dove spesso l'unico modo per capirci è sfarfallare gli abbaglianti, pestare il clacson, esibire gesti osceni.

Sono ovviamente contento di questo riconoscimento e ringrazio Sebastiano Marchesan per averlo proposto e spero che nel lungo navigare io sia stato di qualche utilità per qualcuno.
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