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21 febbraio, 2013

Lettera aperta della Magnifica Comunità di Grado


Ho ricevuto e pubblico da Giovanni Mattiussi, il documento è integrale e scrive delle cose su cui non sono d'accordo (sembra ci sia una lite tra chi rappresenta chi), ma tant'è la libertà è anche questa, spero che gli interessati chiamati in causa rispondano   a questo documento che non è firmato dal Presidente del Comitato ma dal suo Segretario:

              Comitato per l’Amministrazione Separata degli Usi Civici di Grado
 “Magnifica Comunità di Grado”
(Registrato Agenzia Entrate – Ufficio di Monfalcone, al n .ro 1013 dd. 29.04.2008)



Lettera aperta al Movimento Cinque Stelle della Provincia di Gorizia,

Il progetto originario del cosiddetto “Polo Termale di Grado” e relativo project financing per 100 milioni di €uro, trionfalmente annunciato dall'assessore regionale Seganti (Il Piccolo dd. 18/1/2001),  è miseramente  abortito a seguito del fallimento della 1° gara di appalto europeo andata deserta il 7 marzo 2012.
Nessun investitore si era infatti presentato con i soldi in mano per ereditare una scottante causa di uso civico benchè sostenuta solo dalla “Magnifica Comunità di Grado”.
Un secondo progetto denominato “Nuovo Polo Termale”, varato con avviso a firma del dott. Baucero (già commissario di nomina regionale del 1° progetto con compenso mensile a quanto consta di €  6.000), presenta secondo noi, condizioni di fattibilità ad esclusivo vantaggio dei cosiddetti investitori.
In realtà, speculatori edilizi beneficiati da una clausola aggiuntiva in forza della quale “ il Comune potrà inoltre trasferire al concessionario il diritto di superficie su determinate aree” (IL Piccolo dd.7/7/2012).
Il che , a nostro avviso, comporta l'assoluta libertà di cementificare come, dove e quanto vogliono.
Anche il bando di questo 2° progetto è scaduto altrettanto miseramente il 2/8/2012 alle ore 12 non essendosi presentato alcun “investitore”.
A quanto si apprende,  risulta pertanto rinnovato per la terza volta con scadenza 29/3/2013.
Attendiamo gli sviluppi, ma già ora è chiaro che le due o tre società interessate “all'affare” pretendono, oltre alla totale libertà di cementificazione, anche la cessione gratuita dell'intera superficie territoriale fronte mare e magari il contributo regionale di 22.623.420 €uro (Il Piccolo 7/7/2012).
Nel frattempo, nell'indifferenza generale dei partiti di maggioranza ed opposizione, compresa “Libera” che pure pretenderebbe di assumere un ruolo di punta nella tutela ambientale, è stata recentemente demolita la recinzione (eretta nel 1932) che proteggeva il Parco delle Rose.
Il risultato non si è fatto attendere: “Parco delle Rose a pezzi tra erbacce ed immondizie”; nel  sottotitolo: “panchine distrutte dai vandali, rifiuti abbandonati. Il Comune non intende spendere un euro perchè l'area rientrerà nel Polo Termale”, così titolava IL PICCOLO dd. 2/8/2012.
Sul punto, ci riserviamo una denuncia in Procura ed alla Corte dei Conti e ci aspettiamo che il Movimento Cinque Stelle faccia altrettanto.
In tale contesto, la “Magnifica Comunità di Grado” (denominazione assunta dal Comitato per la tutela del diritto di Uso Civico) sta opponendosi da sola, in via giudiziaria, alla cementificazione della spiaggia, retrospiaggia e Parco delle Rose.
Una cementificazione mascherata appunto da “Polo Termale” di oltre 176.000 mq. fronte mare di proprietà a titolo originario dei cittadini di Grado in forza della Dogale XV dicembre 1439, rettificata nei confini con Marano Lagunare dalla sentenza delle “Rason Vecchie” del XIV ottobre 1452.
Entrambe riconosciute quali fonti di diritto dall'ordinamento italiano a partire dalla sentenza del Tribunale di Udine dell'11 settembre 1889 n° rep. 236 sino al Bando commissariale n° 820/69 (inventario delle proprietà di Uso Civico avente forza di legge nel territorio comunale di Grado).
“L'affare” non ha equivalenti in Italia, trattandosi di un ambito unico di straordinaria rilevanza paesaggistica.
Senza contare che sul piano ambientale, è molto superiore allo stesso Lido di Venezia.
E per di più tutelato dalla cosiddetta decretazione “Galasso”, oltrechè come si è detto dall'Uso Civico valorizzato, a fine '800, dalla celebre spiaggia.
Sino a tutti gli anni '60 modello indiscusso di tutte, sottolineamo tutte, le spiagge italiane.
A motivo di uno sviluppo rettilineo e simmetrico di oltre 2.400 mt perfettamente allineato a mezzogiorno ed incorniciato dal Parco delle Rose. 
Il suo valore capitale non è facilmente calcolabile.
Negli anni '80, il prof. Brambati su incarico  della Regione lo valutava a tre milioni di Lire al mq.
Attualmente, stando alle stime desunte dalla stessa cartografia di progetto ad opera di una primaria società di valutazione  cui abbiamo garantito l'anonimato, tale valore non è inferiore a € 5.000 al mq.
La moltiplicazione di 176.000 mq  x  5.000 €uro dà un risultato da capogiro pari a  880.000.000 milioni di €uro, che Regione e Comune intendono sottrarre agli ignari cittadini di Grado grazie all'indifferenza delle forze politiche rappresentate in Consiglio comunale, compresa “Libera”. 
Sin dall'inizio abbiamo operato una scelta strategica centrata sulla tutela della proprietà civica prevista e normata dalla Legge fondamentale sugli Usi Civici n° 1766/27 e relativo regolamento attuativo R.D. N° 332/1928.
Di gran lunga preferibile al ricorso al TAR ex legge Galasso per violazione ambientale (divieto di costruzione a meno di 150 mt. dal mare).
Divieto che, a differenza dell'Uso Civico, potrebbe essere derogato in qualunque momento dalla Soprintendenza alle Belle Arti invocando un'inesistente conurbazione (inclusione) di tale ambito nel tessuto urbano.
A nostro avviso, la progettata lottizzazione immobiliare mascherata da “Polo Termale”, appare anche intimamente legata alla voragine di oltre 30  milioni di euro (o forse visto che l'esatto importo pare coperto da segreto militare) apertasi nell'ex Ospizio Marino di cui nessuno sa nulla.
O non vuole sapere nulla a partire dalle formazioni politiche rappresentate in Consiglio comunale, ivi compresa Libera, che non per niente ostentano indifferenza per le sorti della spiaggia, retrospiaggia e Parco delle Rose.
Il cui destino dipenderà, intanto, dall'esito della battaglia legale sostenuta,  in sede di Corte di Appello di Roma, dalla “Magnifica Comunità di Grado” contro la Regione ed il Comune.
La sproporzione di forze è aggravata dalla feroce censura da parte di certa stampa locale legata mani e piedi a ben noti interessi speculativi per impedirci di far sentire la nostra voce.
Inoltre dall'omertà e dal sottosviluppo civile e culturale di un certo elettorato conservatore sino al limite del  suicidio oltrechè legato a filo doppio con il voto di scambio.
Fortunatamente, la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica,  non segue la Regione, il Sindaco Maricchio ed i partiti rappresentati in Consiglio comunale e confida piuttosto in una  vittoria della “Magnifica Comunità di Grado “.
L'ultima chiamata elettorale almeno per quanto concerne le elezioni regionali, non può dunque tagliare fuori il “Polo Termale”.
Secondo la nostra proposta, già anticipatavi verbalmente, bisogna affrontarlo in una pubblica conferenza congiunta a due voci: Movimento Cinque Stelle - “Magnifica Comunità di Grado”.
Cordialmente.
                                                                 Il Segretario
                                                           (Giovanni Mattiussi)

Grado, 21 febbraio 2013





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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il buon Giovanni Maria ritenta pervicacemente di rifarsi una verginità che ormai ha perso da molti anni, almeno da quando andava a braccetto in Commissione Edilizia e/o in Giunta con i vari Zanetti, Dissette e compagnia cantanti dopo averli "sputtanati" (ad es.: le vignette sul palazzinaro D7) in campagna elettorale.
Dopo la militanza in vari partiti e movimenti è ora arrivato il momento di riciclarsi nel M5S.
Auguri a lui, "nuovo" grillino, e al Movimento 5 Stelle.

Anonimo ha detto...

Tranquilli, è solo Mattiussi (Giovanni Maria)...

Ennio Pasta ha detto...

ah, ah, ah e così lo seppellisci!

Dario Raugna / Comune di Grado ha detto...

Sul Polo termale abbiamo più volte ribadito quale sarebbe la soluzione migliore per il Comune.
Per quanto concerne la titolarità dei diritti su quell'area è in corso un contenzioso presso la Corte di Appello di Roma sezione speciale Usi Civici. Vista la complessità della materia, non resta che attendere la verità giudiziaria sull'intera vicenda. Mattiussi ci accusa di immobilismo? Ha perfettamente ragione, desideriamo restare immobili fintanto che il tribunale non si sarà espresso nel merito della titolarità, la quale va dimostrata attraverso atti e documenti, non certo con articoli sul giornale o accuse sul web. Nella malaugurata ipotesi che la nostra comunità non fosse titolata di alcunché, non cambia assolutamente niente. Il Parco delle Rose (e non solo) va ugualmente tutelato e gli interventi che non fossero direttamente legati al rilancio del settore termale gradese rimandati al mittente. Di più, in questo momento, non sapremmo cosa fare.

Bruni Pierangelo ha detto...

Perché si fanno commenti con l'anonimo?