Poeta triestino e irredentista, nato a Trieste nel 1853 pubblicò nel 1913 una raccolta di sonetti intitolata:
Friuli, sonetti per noi scritti a noi dedicati.
Illustrata dall'artista goriziano Edoardo del Neri, pittore e pubblicista (sue le immagini pubblicate)
Descrivendo i luoghi che "parlano con ogni pietra ed ogni sasso della dignità dell' origine"
Nella raccolta ha dedicato a Grado questo sonetto:
Quivi l'ara di Belo e il baluardo di Marco Aurelio incontro a MarcomanniAncora il borgo è la, piccolo e forte,che su la terza lapide in vedettaospitava la vigile coorte.E ancor l'isola brilla oggi si elettache custia l'acque gradate e smortee da Marte gradivo era protetta.
quivi l' arrengo che il voler gagliardo dell' isole guidò per duecent'anni.
e voci dello stato le campaneQuivi Paolino e Leonardoe Niceta e Cristoforo gli scanni,il santo incorruttibile stendardoche fece indietreggiar volghi e tiranni,
che in armi raccogliean plebe e governo
di libertà repubblicana usberghi.
Ma le memorie delle età lontane Grado conscia e fedele
educa il verno,
L' estate affacendata apre gli alberghi."
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