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17 ottobre, 2018

Dosso di rena e acque alte..


Si stanno avvicinando i tempi delle acque alte.

Il fenomeno, per Grado ricorrente, è abbastanza frequente nei mesi di novembre-dicembre di ciascun anno dovuto alla particolarità isolana di essere al livello zero sul mare.

Per capire il fenomeno ritengo sia bene conoscere la situazione, partendo da una ricostruzione storica della configurazione del territorio, profittando di uno studio del prof. Ruggero Marocco, per arrivare alla situazione attuale della linea costiera di Grado. 

La configurazione lagunare del territorio gradese è essenzialmente un fatto recente, risale a circa 1200-1300 anni fa, mentre l'attuale assetto costiero è recentissimo.

Si può ritenere ragionevolmente che l'antico insediamento di Grado doveva estendersi ben oltre l'attuale linea di riva.

Le numerose rovine subacquee, tra cui assume carattere emblematico una chiesetta dedicata a S.Gottardo (Santo bavarese amico del Patriarca Fon Treffen altrimenti detto Popone o Popo 1019-1045, che secondo credenze popolari aveva facoltà di controllo sulle acque), ormai a 4,5 mt di profondità, dimostra l'estendersi dell'abitato ben oltre la linea odierna che conosciamo.

Il fenomeno è provocato presumibilmente dalla somma di due fenomeni naturali: dall'innalzamento del livello del mare conosciuto come eustatismo dovuto probabilmente al riscaldamento del Pianeta (negli ultimi cento anni l'acqua del Golfo di Trieste è aumentata di 25 cm in altezza);
dagli abbassamenti del suolo detti subsidenze dovuti alla compressione dei sedimenti sotterranei nella piana alluvionale su cui è poggiata Grado.

Non è detto perciò che il mare si sia alzato di 5 metri ma l'accumulo dei due fenomeni (molto lento) ha portato certamente a questo risultato per il nostro Paese.

Che il fatto sia relativamente recente lo dimostra la successione di opere di difesa a mare costruite sempre a SUD-SE di Grado (Cronologicamente: palizzata veneziana, scogliera napoleonica, diga austriaca).

Ultima nata la Diga odierna come la conosciamo noi è veramente l'ultimo baluardo verso il mare e in buona sostanza una specie di "toccarsi" contro elementi molto superiori alle nostre capacità di controllarli.

il Poeta B.Marin ha descritto Grado come:

Un dosso di rena,

un lido stretto e falcato
sul vertice di un delta,
che un fiume di una volta
ha dimenticato
Sapendo del dosso di rena armatevi di stivaloni lunghi e pazienza!  

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