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15 settembre, 2021

grado isola del sole


“SCOPRIRE IL PERCHÉ DEL SOPRANNOME “ISOLA DEL SOLE”

Arrivare a Grado è già un'esperienza in sé. Mettiamo che siate partiti da Aquileia, dopo una visita alla sua stupefacente basilica mosaicata (lo so, non è in Venezia Giulia, ma visto che siamo in zona non è proprio il caso di mancarla). La strada che ci si trova a percorrere, semplicemente, a un certo punto è l'unica ”


Passi di:  cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”. 

“striscia d'asfalto che taglia l'acqua della laguna. Qua e là potete scorgerne i suggestivi isolotti, alcuni con i caratteristici casoni di paglia costruiti un tempo dai pescatori. La soluzione migliore è tenere tra le mani una cartina stradale, magari quelle a due facce che troverete in ogni ufficio turistico, da un lato Aquileia dall'altro Grado, su cui vista la dimensione è facilissimo seguire con il dito la rotta che stanno Macinando le ruote. Sul ponte, che risale appena al 1936, potreste trovare un semaforo rosso e la sbarra abbassata: preparatevi allora a sbalordirvi. Come un pezzo di pista in miniatura, infatti, una sezione del ponte ruota su se stessa, ”


cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita” “aprendo il passaggio alle imbarcazioni che solcano le acque. Tanto per dire, una volta sotto di noi è passato un peschereccio stracarico di tifosi dell'Udinese festosi e urlanti, che sfilavano via a un'andatura molto rilassata.
La storia dell'isola è innanzitutto una storia di laguna: furono le scorrerie dei barbari a spingere prima la popolazione e poi il patriarca di Aquileia a stabilirvisi in cerca di quiete. Dopo il suo apice, all'ascesa di Venezia corrispose l'inevitabile declino di Grado, il cui meno usato soprannome “Prima Venezia” è eloquente. Una volta entrata a far parte del territorio austroungarico fu però lanciata co”
cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”. 
“però lanciata come località balneare e termale, e frequentata da personalità del calibro di Freud e Svevo.- caput et metropolis totium venetiae et histrie.
Il centro storico della città corrisponde quasi del tutto all'antico castrum, il nucleo urbano romano sorto a partire dal V secolo. Passeggiarvi senza meta ci immerge in un'atmosfera veneziana, con le viuzze strette e un po' labirintiche, in cui, in ogni caso, è improbabile perdersi. In un attimo si arriva alla basilica di Sant'Eufemia, che sorge sui resti di una chiesa precedente in parte ancora visibili dall'interno. Calpestando i pavimenti mosaicati può capitare di sentirsi quasi in colpa, mentre è con un filo di stizza che possiamo solo immaginare la cattedra ve”
cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”.
“immaginare la cattedra vescovile rivestita di tavolette eburnee, dono di Alessandria d'Egitto. Purtroppo infatti le tavolette, note come “gli avori di Grado”, andarono disperse. Quelle rimaste sono protette da una teca in alcuni dei più importanti musei del mondo, mentre altre fanno (sic!) parte di raccolte private. A fianco della basilica si trova il battistero ottagonale, un tempo collegato a essa da un portico.
Poco lontano sorge anche la basilica di Santa Maria delle Grazie, dalla struttura più slanciata, ma con mosaici altrettanto suggestivi.

Visitare però mette appetito: niente di meglio, allora, che un buon boreto.


 cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”. 

“allora, che i tavolini all'aperto di uno dei tanti locali che si affacciano sulle stradine. Abbiamo già parlato del boreto alla graisana, ma se preferite spanciatevi di vongole, sepe sofegae, passere di mare, e qua finisco un elenco che potrebbe continuare a profusione per ricordarvi di annaffiare il tutto con un buon bianco, oltre che con i classici asparagi, stagione permettendo.

Mentre digerite, magari sulla panchina della terrazza affacciata sul mare, potreste trovare impossibile che una città tanto poetica della Venezia Giulia non abbia un suo scrittore. Infatti Grado anche ha avuto il suo cantore: il poeta Biagio Marin, che ne ha messo in versi la longa istae e l'ha descritta utilizzando il suo dialetto, il graisan.”


 “101 cose da fare nella Venezia Giulia almeno una volta nella vita”.

 “versi la longa istae e l'ha descritta utilizzando il suo dialetto, il graisan.

Se avete avuto il regalo di una giornata calda, col cielo terso e pulito, non vi dovrebbe essere difficile capire il perché del titolo di questo capitolo, nonché del soprannome “Isola del sole”.” l sole fa parte della politica turistica ed è cosa scontata.



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