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06 gennaio, 2009

Al Monte Confin


Grado, è un'isola piatta con i suoi punti più alti concentrati attorno alle chiese (poca roba eh!), ma negli anni 60 con la colmata del canale dei Moreri in località la Rotta e la successiva bonifica della Sacca (città Giardino fino alla pineta) fu creata una stradina che divideva in due il territorio lagunare e marino e permetteva a noi ragazzi di arrivare in Pineta a piedi.

Quale meraviglia, le grandi dune spiaggiate dal mare a ridosso della pineta avevano creato un paesaggio montano con  saliscendi fino a 5/6 metri che per noi, mai viste le montagne se non in lontananza come panorama, equivalevano a veri e propri monti.     Il più elevato e ultimo di questi venne seduta stante denominato "Monte Confin" e tale è rimasto nel nostro immaginario di bambini ormai cresciuti.

Si sognava di scendere in picchiata, ci si rotolava felici, si festeggiava la Pasquetta come fosse una gita fuori porta ( a piedi rigorosamente),  bastava poco allora per essere contenti.

il Monte Confin ovviamente esiste tuttora anche se all'interno di un Campeggio ma sopravvive sul serio solo nei nostri ricordi di bambini.



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2 commenti:

Anonimo ha detto...

ze feva le barache, o se 'ndeva in taroto a perusuli ( no ze se ze giuto al nome) nela saca i 'ndeva co' le vischiae a ciapa i canarini e oltri usei , poveri paseroti ,ma i gera boni co' la polenta. Timpi de fame como al'17
ciao thor

Ennio Pasta ha detto...

Me me ricordo, comò adesso, le more de spinada, le ne feva la boca nera, ma che bontà.
Ciao Enio