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19 ottobre, 2009

Il Castrum Gradese


Descrivere Grado, il suo centro storico (Castrum), con le sue calli, piazzette, la sua aria insieme vissuta e dimessa, la vita in comune dei suoi abitanti che come in una vasca di pesci rossi sanno tutto di tutti e ne parlano diffusamente, serve a capire il senso dei sussurri delle cube (vicoli).
Il chiacchiericcio continuo delle donne, quasi sempre sole con i mariti in mare e i figli a correre su e giù, dà il ritmo all' aggiornamento continuo delle notizie sul paese e i suoi abitanti.
Pur essendo cambiata la situazione, il centro storico se lo sono comperato i forestieri, il paese ed i suoi abitanti non hanno cambiato le abitudini e soprattutto le chiacchiere.

I nostri padri dividevano il nostro centro storico (sessantanni fa Grado era tutta lì) in Rioni o Sestieri alla veneziana.
Per far in modo che questa tradizione non venga dimenticata ho deciso di visualizzare almeno i confini e descrivere i nomi di questi quartieri per qualcuno che magari tra qualche anno abbia la curiosità di sapere con quanto orgoglio e amore i nostri vecchi sono soppravissuti su questo dosso di rena battuto da tutte le intemperie, sia naturali che umane, e quanta fantasia e poesia mettevano nel descriverlo.
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Anticamente il Castrum aveva sei porte d' accesso, di tutte si sono perse le tracce escluso per la torre di campo porta Nova.

Partiamo dal Lato Nord e troviamo il Rione "de Culdemuro" così chiamato perchè un tempo chiudeva con le sue mura la città fortificata verso la Laguna e le possibili invasioni dalla terraferma ( ce ne sono state e tante).

Sul lato Ovest, fuori dalle Mura, il rione de "Piassa" il lato bene della Grado Austriaca con le sue botteghe e trattorie.

A Nord-Est il Rione di "Piassalber" detto così storpiando il nome dell'attuale p.zza Oberdan che nel periodo austriaco era dedicata all'ammiraglio De Alber.

Ritornando all'interno del Castrum troviamo "Casata" così denominata per una grande casa costruita tutta intorno alla piazzetta.

Verso est fra Calle Maran e calle Monferà il rione di "Babau" una strada scura citata sempre per mettere paura ai bambini.

Proseguendo troviamo Campo S. Niceta o "Savial" anticamente ospitava una chiesa dedicata a S. Vitale attuale centro pulsante della Grado turistica odierna.

Poi fuori dalle mura il rione "Porto".

Subito dopo "Portanova" giusto davanti alla torre d'ingresso est della città vecchia verso l'attuale P.zza XXVI Maggio
Il Rione di "Stronsulin" in Calle Corbatto.

Poi il grande rione di "Ciesa" che era il vero centro di potere della Grado antica con le sue Chiese simbolo del potere religioso e temporale.

Giusto fuori delle mura verso Ovest il rione di " Borgo de Fora " con le nuove case che davano sul "reparo" dove fino all'inizio secolo venivano ormeggiate le imbarcazioni da pesca e da trasporto.

Proseguendo verso sud troviamo giusto dopo la Chiesa di S: Eufemia il quartiere "Simisterio Vecio" dove le ossa fanno da base alle pietre della strada attuale.

Per ultimo il quartiere della "Corte" tra Cavo de Palasso e Campo Patriarchi.
La piazza ospitava anticamente una chiesa e un battistero.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tu la vivi za impostagia tempo fa,e me pe' ricordame l'ubicassion dei nomi me la he stampagia.

ciao thor

Anonimo ha detto...

Ciao Enio, no' 'vevo visto 'ncora la tova descrission de Gravo vecio, bela. 'Na sola osservassion: cazata, no' perchè la gera intorno a 'l canpo, ma perchè, dirocagia, la gera propio al centro, tacagia a la caza dii Massagati. La cale Tognon la gireva propio intorno a 'sta caza, su le piere me par che se ne vega 'ncora 'l contorno. Un saludo, B.