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18 ottobre, 2009
Ritrovamenti
Il nostro paese è sempre stato considerato un territorio ostile alla sopravvivenza dei comunisti.
Pochi resti fossili, rinvenuti tra Morgo e la Franca Mela, ne indicavano la presenza durante il periodo successivo al secondo conflitto mondiale.
Qualche foto di Stalin e Lenin in una vecchia casa del popolo abbandonata da anni e scritte antifasciste su muri diroccati erano la testimonianza di un veloce passaggio migratorio.
Ed ora, il ritrovamento della salma di un' esemplare che pare un militante comunista ritrovata durante gli scavi di fondazione in una ex sede del Pc, riporta l'attenzione degli studiosi sul fenomeno della sinistra estrema.
Le ossa della mano raccolte a pugno chiuso, un megafono da manifestazione, alcuni brandelli di eschimo verde, poche pagine ingiallite di Lotta Continua e una cassetta musicale segnata con stella rossa, farebbero pensare ad una variante extraparlamentare presente verso la fine degli anni ’70.
Il clima ostile ed alcune mutazioni genetiche della specie, dovute a continue mediazioni, sarebbero state, secondo gli esperti, la causa dello scomparsa definitiva del popolo comunista.
“Erano anni che ci veniva segnalata la presenza di veri comunisti a Grado, ma, per noi, si trattava solo di esponenti di una sinistra troppo moderata” ha dichiarato il Preside della Facoltà di Archeologia Politica del' Università di Trieste.
Gli scavi continuano.
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