Riccardo Pitteri, poeta triestino e irredentista, nato a Trieste nel 1853 pubblicò nel 1913 una raccolta di sonetti intitolata: Friuli, sonetti per noi scritti a noi dedicati.
Illustrata dall'artista goriziano Edoardo del Neri (sua l'immagine pubblicata)
Descrivendo i luoghi che "parlano con ogni pietra ed ogni sasso della dignità dell' origine"
Nella raccolta ha dedicato a Grado questo sonetto:
Ancora il borgo è la, piccolo e forte,
che su la terza lapide in vedetta
ospitava la vigile coorte.
E ancor l'isola brilla oggi si eletta
che custia l'acque gradate e smorte
e da Marte gradivo era protetta.
Quivi l'ara di Belo e il baluardo
di Marco Aurelio incontro a Marcomanni
quivi l'arrengo che il voler gagliardo
dell'isole guidò per duecent'anni.
Quivi Paolino e Leonardo
e Niceta e Cristoforo gli scanni,
il santo incorruttibile stendardo
che fece indietreggiar volghi e tiranni,
e voci dello stato le campane
che in armi raccogliean plebe e governo
di libertà repubblicana usberghi.
Ma le memorie delle età lontane
Grado conscia e fedele educa il verno,
l'estate affacendata apre gli alberghi."
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