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10 giugno, 2011

I Sogni di Nevio Scaramuzza






Volaravo smete de sognà inutilmente, he deciso de contà sti sogni e tacai un dibatito costrutivo per vignì fora del torgolo.

Grazie Enio - da Nevio e i sovi sogni

L’isola del Sole e della Cultura.

Passate le tornate elettorali salutiamo il nuovo governo cittadino, al quale riserviamo la nostra attenzione. Stare alla finestra ed osservare le evoluzioni del mondo metafisico è pregnante, ma il libero pensiero veleggia e le riflessioni che ne escono pongono in primo piano la cultura del nostro paese, magari per arginare il vuoto che incombe. Con lo specchietto retrovisore osserviamo i mitici anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso, anni che hanno segnato un boom di iniziative tali da far scoprire una spiccata vocazione turistica dell’isola, magari a volte disordinata. Gli alberghi sostenevano un importante ruolo nell’economia cittadina. L’offerta, insomma, era adeguata alle aspettative del turismo di quel tempo, Grado era meta di illustri personaggi, solo per citare qualche esempio: Ippolito Nievo (Le Maghe di Grado)nel ’800 , Maria Callas (Medea, cinema, laguna), nel ‘900, con Pier Paolo Pasolini e la settimana del cinema muto, e le anteprime al Cinema Cristallo dei lungometraggi firmati P.P.P. Arte e sport legati ad un granello di sabbia, musica e serate magiche riempivano il soggiorno d’incanto, dopo il tramonto e fino alle “ore piccole” al cinema o al lume di candela, allietata dalla musica, l’operetta….. il tutto dentro lo scrigno dell’Isola d’Oro. La velocità del quotidiano stordisce, quello che appartiene a ieri si perde nell’oggi usa e getta mentre, il presente è già futuro. “Ritorna e riscopri Grado” potrebbe essere il titolo e lo slogan delle azioni, che da subito si devono intraprendere. Soffriamo nel vedere Grado schiaffeggiata che lamenta anni di immobilismo. Appena però si fanno avanti proposte concrete gli ostacoli, a livello di consenso o pettegolezzo, senza valore aggiunto, proliferano.
Prima di fare i conti nelle tasche altrui, rendiamoci disponibili a coniugare le nostre esigenze di comunità con le possibili iniziative, sostenendo a livello di opinione pubblica, detto confronto alla luce del sole. Rivolgiamo l’invito agli imprenditori di pubblicizzare le loro idee sull’utilizzo del territorio, specialmente sui metri cubi edificabili e sull’impatto ambientale. La nostra progenie ha operato delle scelte colmando valli da pesca per esigenze di sviluppo e di lavoro (il Fossalon e la Valle ex Cavarera con la Sacca) tranne il Fossalon le altre bonifiche sono rimaste pressoché sulla carta per mancanza di mezzi, che oggi sembrano disponibili. Pensiamo di vendere l’anima se offriamo il consenso, a ragion veduta, alle iniziative capaci di ricadute sull’occupazione, la casa, l’economia in generale particolarmente quella turistica?
Ma se il privato è fermo, speriamo provvisoriamente, il pubblico non brilla per efficacia. Spese fuori di testa intorno alla Julia Felix, esiste e resiste ancora?, mentre il “museo del mare”, quel mare che sa meglio degli umani conservare i suoi tesori. (Il museo, opera incompiuta è una struttura pressoché vuota che in caso di pioggia affonda con l'intera via dei Provveditori. A Venezia per “l’acqua alta” vengono allestite le passerelle, in quella via l’acqua alta da decenni sconta solo promesse.

Se il pubblico non ce la fa a completare quanto da lustri iniziato, apriamo al privato. Pensiamo alle realtà edilizie di proprietà comunale affacciate sul golfo. Lungo la diga si affacciano: la Biblioteca Civica (per il momento i lavori sono fermi per mancanza di fondi) la casa del poeta Biagio Marin (proposta, rifiutata dagli amministratori pubblici, di cessione del manufatto per dedicarla all’universalità della poesia) Luoghi dove la fondazione e gli “studi mariniani”, sorretta, finché ne avrà energia, dalla prof.ssa Serra potrebbe diventare la sede permanente per la nobile attività culturale. La “casa della musica” bella in cartolina e vuota dentro. L'obiettivo complessivo? Riconquistare il mercato del turismo di qualità, aprire ai media ed invertire la tendenza di confidare nel sole d’estate e nei fine settimana di sano pendolarismo. Si apra un dibattito e si passi all’immediata azione affidando l'incarico a figure rappresentative del mondo culturale. Insomma: - la nave romana, il brigantino della battaglia di Grado dei primi dell’800, in fondo al mar, il Lapidarium esterno alla Basilica di S. Eufemia, Il Museo nell’ex Canonica, la “Casa della Musica”, i resti musivi della chiesa paleocristiana, Il Cinema Cristallo, potrebbero diventare i contenitori della nostra cultura. Spazi dedicati all’Università della terza età, al teatro, alla banda cittadina, alle associazioni culturali, all’arte in mostra e via esemplificando e, nel contempo, offrire un contributo al turismo, economicamente supportabile anche quando il sole a letto presto se ne va. La sfida è aperta, graisani!


Nevio Scaramuzza con il gruppo degli amici “tra sogno e realtà”
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2 commenti:

Alien ha detto...

...parafrasando i tituli de canson de'l festival, Nevio el propone "Tra' sogno e realtae", ma me pàr che "E no xe 'l tenpo" sia 'l più indicao visto che nissun ha tenpo de risponde e/o discute dei problemi de Gravo...

nevio scaramuzza ha detto...

E va ben, incassemo la probabile indifferenzia. Me digo che xe ora de fa 'na sielta o un rilancio dell'Isola in gran stile o contentasse de tre misi (?!) de stagion. Visto la presenza del turismo pendolare e metemo in conto un per de fine setemana de maltempo, adio stagion. Bisogna vè corajo, veghe quel che xe in giro pel mondo, aroplani pini de zente, cò l'aereoporto a pochi minuti, che farave la diferenza. No se trata de fa le "Cassandre" ma de vardà oltra le abitudini e al fassile ciacolà. E' anche indirissao al testo al Picolo e al Mesaggero per una divulgassion a quii che no ha confidenza col web ...ninte, gnanche te bado. Passiensa?