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02 giugno, 2011

Le Vergini - Vergene


Camminando per le cube come al solito con il naso all'insù, mi sono fermato in Campiello Tonegazzo, per capire presso la sede dei Portatori della Madonna, a guardare e far una foto della Madonna Mora, un' icona venerata da tutta la contrada fin dai tempi antichi.

Per capirne meglio l'origine ho fatto un po di ricerca e mi sono imbattuto nello schizzo, che vedete in foto, dell' Ing Vigilio De Grassi che mostra una piazzetta che non ha riscontro con la realtà in quanto una casetta occupa attualmente metà di quella che era la piazza di un tempo, oltre a ciò ho trovato, e ciò ha destato ancor più il mio interesse, tracce di un'icona che non c'è più dipinta sul muro di una casa di Calle Degrassi al n°4, alla fine del Campiello, tale icona rappresentava pare 4 sacre vergini che trovano riscontro nella tradizione clericale aquileiese.

L'affresco scompare , i ha dao una man de bianco, pare intorno al 1914 su decisione delle autorità austriache che vollero eliminare il "feral" che serviva per l'illuminazione dell' icona per timore di segnali segreti per l'irredentismo dilagante.

Pare che le Vergini fossero state dipinte come ex-voto da una famiglia Marchesan (Doturi) per lo scampato pericolo in un ritorno burrascoso da Aquileia dove si erano recati per caricare acqua potabile, durante la tempesta ai vogatori del "batelon" apparvero le Vergini e improvvisamente tutto si fermò consentendo il rientro a Grado senza pericoli.

"Le Vergene gera belitissime zovene, vissue al tenpo de i Romani. Ma in quii ani i gera mundi cativi, massime co i cristiani che se no i feva comò che voleva ili, i li meteva in person, li copeva e i feva strasse. Poviriti"

Questo il commento della Vecia Pasta incaricata della conservazione delle icone del circondario.

Ciò dimostra la spiccata propensione gradese per il culto della Vergine a cui ci si rivolge sempre in caso di pericolo.

La foto odierna della casa che ospitava l'affresco scomparso, se guardate bene c'è ancora il robusto chiodo che sosteneva il Feral

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4 commenti:

Teti ha detto...

Grassie Enio pre ste perle, robe che no varavo mai sabuo....grassie,

Teti

thor ha detto...

Quante storie si celano nella Grado vecchia.Vai ,vai , cammina ancora con la testa in' aria.
Grassie e stame ben.

Alien ha detto...

bravo Enio,
'sta ultima serie de "riscoperte" de Gravo le xe mundi interessanti e ben documentae.
Un bel lavor.

Aldo

Anonimo ha detto...

I particolari descritti con tale accuratezza, ti fanno rivedere con la mente questo mondo incantato che vive in noi gradesi e che fa parte della nostra storia paesana, semplice ma pur sempre viva e piena di significati. Se chiudo gli occhi vedo il "feral" con la sua tiepida luce che illumina la Madonnina. Mi sembra di essere là. Piccole cose che ti danno un senso di appartenenza ad una comunità con una grande storia e ricca di tradizioni.Bravo!! Roberto Gimona