Mi è capitato in questi giorni di aiutare la mia nipotina in una ricerca sui pesci cosiddetti elettrici.Scherzando le ho detto che alcuni pesci, quando sono malati, non vanno dal veterinario, bensi dall'elettricista.
La cosa non deve sembrar strana, in quanto peculiare caratteristica di questi abitanti delle acque è quella di regalare scosse elettriche, più o meno intense, a coloro, pesci o persone, che si avvicinano troppo.
Lo scopo di queste scariche è duplice: da un lato esse costituiscono un'ottima arma di difesa personale, dall'altro rappresentano un valido mezzo per paralizzare, almeno momentaneamente, quei pesci di cui questi accumulatori si nutrono.
Tra le specie più comuni, le torpedini, la cui scossa può essere cosi potente da atterrare un uomo intorpidendolo, ma ci sono anche le anguille elettriche e hanno fatto parte di una ricerca giapponese.
Il pensiero è corso subito alle varie problematiche da affrontare per l'avvio del progetto dell'Albergo Diffuso in Laguna di Grado, tra queste c' è, ovviamente, quella ecologico ambientale.
Come produrre l'energia elettrica necessaria al funzionamento delle strutture ricettive?
Gruppi elettrogeni, naahh-inquinano-;
generatori fotovoltaici, forse ma costosi e non di sicura efficacia per le necessità;
generatori eolici, ma và dove lo trovi il vento necessario, forse d'inverno con la bora ma non si saranno i fruitori ne tantomeno gli ospitanti;
- e allora? - Vemo i bisati.
Le anguille elettriche forniranno l'energia elettrica necessaria.
In Giappone sono riusciti ad illuminare l'albero di Natale con l'energia prodotta dalle anguille di un acquario.
Volè mete. Col Palù che vemo noltri femo 'na vale de bisati e demo luse duto l'ano.
2 commenti:
...dopo la Comun te mète i contaturi e tu devi pagà le tasse lo stesso !!!
I bisati xe megio magnaseli in boreto !!!
ciao,
Ogni tanto dago anche me garghe scossa.....più o meno intensa :D
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