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03 marzo, 2013

Contro Replica di Dario Raugna

Ricevo via Facebook e vista la difficoltà tecnica  pubblico io sul Blog la replica a Giovanni Mattiussi di Dario Raugna capogruppo di Liber@ in Comune.

"caro Enio, non me la prende sul tuo blog, è troppo lunga.

"Facchinetti ed il suo collega Mauro Tognon, anch'essi riciclati da un passato politico tutto da dimenticare, non intendono rimediare con la presentazione di una mozione di revoca della deliberazione."
Sfortunatamente sono in Svizzera (anche per pararmi economicamente il culo dal Sig. Mattiussi) e quindi mi è impossibile recuperare l' originale della Mozione presentata da Liber@ datata 9 Aprile 2012 con tanto di firma, numero di protocollo e regolare bocciatura in Consiglio Comunale. 
Posso però anticiparne i contenuti con la bozza presente nel mio Pc che assicuro essere perfettamente fedele all'originale. Comunque, sono atti pubblici. Chiunque è autorizzato a farne richiesta.
Pregasi di fare estrema attenzione al punto 2 della nostra richiesta e confrontarlo con la dichiarazione del sig. Mattiussi,.
Grazie
Dario Raugna

Grado, 9 Aprile 2012
Al Signor Sindaco
del Comune di
GRADO

Oggetto: Mozione a seguito dell’interpellanza 13 Aprile 2012 Prot. Gen. 9800 ai sensi dell'Art.27 comma n.5 del Regolamento del Consiglio Comunale

Preso atto che L'art.12 dello Statuto Comunale di Grado in materia di TUTELA DEL PATRIMONIO NATURALE, STORICO, ARCHITETTONICO ED ARTISTICO, ai primi cinque commi non lascia spazio ad interpretazioni, stabilendo che:
1. Il comune garantisce, nell’ambito della sua competenza, il diritto al godimento collettivo del patrimonio naturale, salvaguardandone la peculiarità e le caratteristiche.
2. Il comune, con riferimento all’assegnazione originaria della Repubblica Veneta, confermata dal dominio napoleonico, dall’Impero Austro - ungarico, dal Regno d’Italia e dalla nostra Repubblica, riconosce e conserva, in favore della collettività gradese il diritto di uso civico di caccia e pesca e degli altri diritti storicamente individuati sulla laguna e terre affioranti ricadenti nel demanio comunale.
3. Il comune promuove il recupero di tutti quei beni gravati di uso civico, che fossero stati sottratti al godimento dei cittadini di Grado.
4. Assume, quindi, quale principio la rappresentanza dei diritti ed interessi collettivi dinanzi alle autorità competenti.
5. Promuove ed adotta, nell’ambito della propria competenza, ogni provvedimento diretto alla salvaguardia dell’integrità fisica del suo territorio, della qualità dell’ambiente, in particolare di quello lagunare, e ricerca a tale fine ogni idonea collaborazione con altri Enti.
Essendo quindi che il Comune, deve garantire il diritto al godimento collettivo del patrimonio naturale, riconoscere e conservare i diritti di uso civico e promuoverne il recupero qualora fossero stati sottratti al godimento dei cittadini di Grado, nonché salvaguardare l'integrità fisica del suo territorio;
Riconosciuto che la titolarità del diritto di uso civico in favore alla comunità gradese è di oltre tre secoli antecedente la nascita del Comune di Grado;
Che il Comune, poiché Ente esponenziale, come da Statuto, si è impegnato a garantire, preservare e soprattutto amministrare il diritto di uso civico e le proprietà collettive;
Che nello Statuto non risulta da nessuna parte che all’Amministratore spetti il compito di promuovere la vendita e l'alienazione del patrimonio collettivo, di banalizzare la consistenza del diritto di uso civico fino a rinnegarlo, persino per via giudiziaria, contro chi, supplendo alle mancanze istituzionali dello stesso Comune, sta faticosamente cercando di far valere i diritti riconosciuti ai gradesi;
Evidenziato che il cosiddetto “Polo Termale”, nella sua fase preliminare, approdò in Consiglio Comunale il 29/04/2009 sotto forma di proposta di deliberazione avente per oggetto la Rettifica del Bando di Accertamento per gli Usi Civici del 1969 per sgravare le aree del “Nuovo Polo Termale”;
Che a tal proposito fu allegata una relazione tecnica con tanto di elaborato planimetrico ad opera dello Studio Geometra Rodolfo Ostroman, dove venivano elencate dettagliatamente tutte le particelle catastali gravate da usi civici. Diritti di cui tutti, Giunta e Consiglio compresi, ne davano per scontata l'esistenza, tanto da chiederne lo sgravio con rettifica del Bando di Accertamento anziché tramite affrancamento;
Che sorprendentemente il Commissario regionale Oliviero Drigani, come risposta alla menzionata richiesta, decretò il sito non assoggettato ad usi civici;
Che il provvedimento fu confermato con sentenza di primo grado dal suo aggiunto Arturo Picciotto ed è tuttora sospeso in attesa di giudizio presso la Corte di Appello di Roma -Sezione Speciale Usi Civici.
Rivendicato che Il Comune, paradossalmente, venendo meno le ragioni che hanno ispirato la richiesta di rettifica del bando, anziché garantire, riconoscere, conservare, promuovere, salvaguardare e rappresentare il diritto di uso civico, ha pensato di costituirsi in Giudizio, spendendo per altro denaro pubblico, contro i propri concittadini e contro l'art. 12 dello Statuto comunale;
Che il Comune non può assumere gli obblighi imposti dall’art. 12 dello Statuto Comunale e nel frattempo schierarsi contro chi, come la Magnifica Comunità di Grado, colmando una evidente lacuna della istituzione preposta, quei diritti cerca di tutelare, a proprie spese, fino a rivendicarne faticosamente la legittimità nelle aule giudiziarie.
Constatato quindi che il Comune non ha agito, in materia di TUTELA DEL PATRIMONIO NATURALE, STORICO, ARCHITETTONICO ED ARTISTICO, secondo “la ratio” imposta dallo Statuto Comunale, occorre porre rimedio affinché sia garantito il principio di rappresentanza e di tutela degli interessi dei cittadini gradesi nel rispetto dell'articolo 12 del nostro Statuto;
Tutto ciò premesso
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta


1. Al rispetto di quanto stabilito dall'art. 12 dello Statuto Comunale in merito alla controversia sul riconoscimento del diritto di uso civico, rinunciando all’azione giudiziaria intrapresa in sede di Corte di Appello di Roma dal Comune contro suoi concittadini gradesi.
2. Al ritiro, in autotutela, della delibera consiliare n.24/09 avente per oggetto la “Rettifica Bando Accertamento per gli Usi Civici del 1969 per sgravare aree Nuovo Polo Termale”, anche in considerazione del fatto che è venuta meno la motivazione espressa dal richiedente.
3. Alla promozione una ricognizione ed accertamento delle proprietà aut diritti di Uso Civico nel territorio comunale previa istituzione di una Commissione comunale in materia di Usi Civici;

Dario Raugna
Consigliere Comunale





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