Ero al Festival.
E' una fortuna per me aver l' abitudine ormai incernierata alla mia vita di alzarmi presto al mattino, indifferente l' ora dell' inizio del riposo, per raccontare quel che si è vissuto devi avere i ricordi vividi, a portata di mano, in modo da sentire ancora le sensazioni provate.
E' stata un' emozione ieri sera, quattro ore full immersion in un "nanbuol graisan" la varia umanità gradese compressa in un auditorium stracolmo, giovani tantissimi giovani che portati dalla loro esuberanza giravano e si mostravano come in passerella agli occhi attenti e critici dei più anziani seduti ma ...vigili.
E' la manifestazione che ci unisce al di la della competizione, che c'è e si sente, ci sono le claque gridolini di incoraggiamento a destra e sinistra, l' aria è elettrica ma partecipata il piacere dell' agorà, della piazza in ritrovarci tutti, un Palazzo dei Congressi che diventa per un giorno Piccolo Nio, con una punta di amarezza è quello che ci rimane della graisanità che quasi come effetto domino ed evidenziatore si estende ai partecipanti virtuali riuniti dal Web (grazie e sempre grazie ad Augusto Gregori che ha avuto l' idea e l' ardire di trasmettere via internet questo grande evento nostrano) in un grande abbraccio collettivo per una volta fraterno.
Poi si inizia con una sceneggiatura minimale ma gradevole consona ai tempi grami che viviamo e tutto ha senso, i cantanti le emozioni delle parole la musica, tutto trova posto e la gente si ferma e ascolta e prova sensazioni lo capisci che siamo un tutt' uno, le storie raccontate dai vari protagonisti che si susseguono sul palco prendono vita ti obbligano ad accostarle a fatti reali a pezzi di vita raccontati in musica e sono pezzi di vita popolare, paesana, è Grado che vive e si dispera gioisce o si rassegna si arrabbia o perdona è vita quotidiana.
Poi finisce e torna la gara con i vincitori ma nessun vinto tutti "Graisani"
il video della canzone vincitrice di questa edizione del Festival
Approffitto dell' ora antelucana per essere il primo ad annunciare i vincitori del 47 Festival della Canzone Gradese:
1 classificata Soravento Buora cantata da un bravissimo Nevio Scuz "Nevis" di Nevio Scaramuzza e Gianni Raugna
2 Classificata Sogno con gli esordienti giovanissimi Mabel Troian e Elia Bidut di Beatrice Krpan e Elia Bidut
3 Classificata Le gno busie più grande con Deborah Civita e Andrea Marchesan di Andrea Marchesan
Il Premio della giuria Internazionale capitanata da Stefano Marchesan da Oslo ha premiato:
L' onda sita cantata da Omero Gregori di Riccardo Gordini.
Il premio della Cooperativa Pescatori per le parole è andato a:
Comò sbruma de un' onda cantata da Ideale Gregori parole di Renato Camisi musica di Gian Marchesan.
Ecco è quanto, una bella cosa tutta nostra e bravi tutti gli organizzatori per la regia di un meccanismo che si intuisce complesso ma perfettamente oliato.
Seguiranno ciacole de duti i coluri ma questa ze un' oltra storia.
Nessun commento:
Posta un commento