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08 gennaio, 2015

Le moderne Varvuole

Sono arrivate ieri sera le Varvuole (streghe cattive), rasando i muri e senza barche  di vetro, sono entrate in Commissione  vergognandosi e non, come tradizione, per trascinare via i bambini cattivi - c'erano mamme piuttosto aggressive a difesa - ma per lasciare rovine fumanti. 

Così la leggenda. 

"Le ha dinti spuntii e lunghi de rame, cavili de fil de fero e vogi lustri e faliscusi de pierabatibogio, gambe de legno gropolose, le xe vistie de soto dute de stuora, cò un capoto de reato e cò butuni de cortegae, brute che le fa spasemà anche i demuni"
Le descrive così Domenico Marchesini (Menego Piccolo) e consiglia: 
"Bisogna "lustrà dute le cruche" (lucidare tutte le maniglie delle porte),"coi agi" (aglio), "core a tò l'aqua santa co le fiasche" (correre a prendere l'acqua santa con i fiaschi), "benedì dute quante le stanse e anche le contrae e la caina sul reparo duta lustra"(benedire stanze, vie e la catena del focolare)".

Per quel che si sa e le supposizioni che si possono fare, la descrizione del mito delle Varvuole calza a pennello alla descrizione delle razzie degli individui che vanno dicendo in giro di governare Grado per il ben del Paese e, di fronte all' incredulità della gente, pontificano che non è necessario capire per il popolo, visto che loro, gli eletti, sono gli unici depositari della verità - ma pensa tu!

Fatto sta che, profittando anche di un infiltrato traditore, hanno fatto passare l' ennesimo sacco alla città continuando con pervicacia con il deterioramento delle risorse cittadine e negando ogni possibile progresso per il futuro dei nostri figli piegandosi ai desiderata dei consueti saccheggiatori del Paese.

Non possiamo farci molto, nel rispetto delle regole democratiche, ma possiamo e dobbiamo ricordare queste aneme perse per evitarle per sempre dopo.

E allora come rimedio temporaneo:
Ricordarsi de Lustrà le cruche co li veghè passà pe' piassa, metese garghe spigo de agio (a piacere si può anche lanciarglielo contro) e tirai acqua benedeta (a piacere e se a portata di mano anche la sangola), perchè le Varvuole le ze 'ncora in meso a noltri!
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