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06 marzo, 2016

La Madonna Mora




Camminare tra le cube mi è sempre piaciuto, c'è una serenità raccolta che favorisce il reset dei pensieri, finisce che diventi civile e saluti le persone che incontri, l' ombria  aiuta il raccoglimento e il guardarti attorno osservando le vecchie case e i segni di antiche devozioni.

Tornando alla passeggiata tra le cube, in una delle piazzette più caratteristiche del Castrum, tra Campiello Tonegazzo e Calle Degrassi "In Piasseta" c'è un' icona della Madonna detta la "Madonna Mora" -in foto-, 

la Piazzetta è stata modificata intorno alla metà del 1800 con la costruzione di una bassa casetta che ne ha modificato l' aspetto ma le case interessanti in Campiello sono due:

Una la Casa dei Fumi e l'altra la casa con l' icona della Madonna.


I vecchi dicono che quella casa ospitava un convento di suore che confinava con un convento di frati, spariti i frati rimasero solo le suore.
Nei lavori di ristrutturazione della casa corrono voci che vi sia stato trovato incassato tra i muri un Cristo, e qualche sussurro più sommesso parla di un tesoro.

Per noi il vero tesoro è l' icona della Madonna che è sicuramente antica e riconferma la fede incrollabile nella Santa Vergine dei gradesi.


Piasseta gera un mondo de maranguni.    (tratto dai ricordi di Bruno Scaramuzza)
 La casa de la Madona Mora la gera dii Fumuli, maranguni vignui da Malisana. 
 La casa in parte, quela dita dii Fumi, a quel tenpo la gera de 'l mistro marangon Balsamin Scaramuzza (ramo dii Massagati), a piano tera la botega. 
 La caseta co' un picolo cortivo de Cesare Camufo la feva duto un co' le do sove case che deva su 'l portisin (no' incora porto per bragossi e trabaculi, ma solo per batele) indola 'l nostro 'l veva 'l sovo squero. 
In parte dii Camufi gera la casa dii Gussoni, nianche dì, anche ili maranguni, ma la sova botega la gera in Savial. 

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