Tempi di crisi, i posti di lavoro drammaticamente si riducono, continue immagini di imprese che chiudono, operai in strada senza prospettive e con problemi catastrofici per il futuro.
Ma analizziamo questa mania tutta occidentale del lavoro a tutti i costi, insomma da dove parte questa idea che si debba lavorare per forza, tutti i popoli cosiddetti retrogradi lavorano lo stretto necessario per il sostentamento e nulla più.
Da dove parte l' input iniziale? Vediamo la Bibbia:
Il lavoro fu inventato quale castigo al tempo in cui i nostri progenitori furono cacciati dal camping di nudisti per aver raccolto frutta fuori stagione.
Il padrone del camping s’incazzò come un serpente e punì la discendenza di quei due sventurati con le alluvioni, i terremoti e le brutte malattie.
Poi, quando gli eredi dei due sciagurati nudisti cominciarono a prendere delle contromisure, furono inviati in missione sulla Terra i filosofi.
Il Diluvio giunse quando arrivarono i politici e i sindacalisti.
A Grado mandò, in aggiunta al resto, l’acqua alta e (ma questo l' ho saputo solo di recente) l' invidia.
Dal che si può serenamente dedurre che il lavoro è una punizione, dunque perchè accanirsi tanto per trovarlo?
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