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15 marzo, 2016
Paron Piero
I nonni di un tempo non avevano ne voglia ne tempo di raccontare storie ai nipoti, ma qualcuno più versato e fantasioso di altri c'era.
Di queste storie alla buona mai trascritte e solo tramandate a parola resta qualche traccia che con un po di fortuna riesco a trovare e registrare sul web.
Paron Piero.
Un tempo i pescherecci non entravano in porto se non in casi di pericolo e venivano ormeggiati sulla diga esterna ognuno ad un posto assegnato che di solito era una grossa pietra frangiflutti.
Paron Piero aveva una strana consuetudine, quando toccava terra, legata la sua barca, la salutava prima di lasciarla, come fosse una creatura:
"Buona sera barca mia"
Paron Piero era vedovo ed era padre di una giovane donna di nome Bettina in età da marito, un giovane gradese pescatore di nome Donato le faceva la corte, ricambiato, ma il Padre non voleva saperne, senza grandi motivi aveva preso in antipatia il giovane e ordinò alla figlia di non frequentarlo e guai a parlargli.
Donato tentò in vari modi di approcciare il Paron Piero, ma niente, lo faceva infuriare ancor più la sua insistenza.
Consigliato di sfruttare la mania di Paron Piero di parlare alla propria barca da un vecchio saggio, Donato una sera dopo il tramonto si nascose proprio dietro la pietra d' ormeggio della barca di Paron Pietro e ne attese l' arrivo.
Fattosi buio Paron Pietro attracca e lega la barca e come al solito la saluta:
Buona sera barca mia.
E Donato a voce bassa:
Buona sera Paron Piero
Il pescatore resta di sasso e tutto spaurito si domanda:
E' Dio o il Diavolo che mi parla?
Nè Dio nè Diavolo, sono un Angelo mandato dal cielo perchè facciate sposare Bettina con Donato che è un bravo figlio.
Può prenderla, urlò a quel punto Paron Piero, può prenderla.
Appena arrivato a casa con il cuore in gola, mandò subito a chiamare Donato e acconsentì al matrimonio dei due ragazzi.
Io credo che se avesse avuto ancora un figlia l' avrebbe data anche quella in sposa a Donato.
Con la solita formula del tempo, "E vissero felici e contenti", si chiude la storia.
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