Primavera e c’è il sole. Ti stupisce sempre Grado, quando c’è il sole.
Per quella luce che piove dal cielo terso, di un azzurro che pare finto e uscito da un quadro.
E’ un azzurro che abbiamo solo noi, un cielo che pare fatto d’acqua e nell' acqua si specchi, un cielo che ti fa vedere le montagne come se fossero dietro l’ angolo.
C’è un’aria di primavera e di calore che esce dalle pietre come se fosse voglioso di mostrarsi dopo tutto l’umido invernale.
Noi gradesi usciamo da casa tutti, nei nostri campielli e nelle nostre piazze, per passeggiare e chiacchierare con gli amici con un bicchiere in mano, che in questo paese è la cosa che ci riesce meglio.
Noi gradesi usciamo da casa tutti, nei nostri campielli e nelle nostre piazze, per passeggiare e chiacchierare con gli amici con un bicchiere in mano, che in questo paese è la cosa che ci riesce meglio.
Quando la primavera bussa, noi rispondiamo.
Con l’entusiasmo mediterraneo di chi, anche se gente del Nord e quindi lavoro e fatica come pane quotidiano, appena il tempo gira si ricorda di essere lì, affacciata sul mare, e i geni bizantini e levantini si risvegliano tutti assieme, e chiedono di godersi la vita.
E allora via, al tavolino del bar, in piedi, sorseggiando spritz. a parlare e sparlare di noi e del mondo che ci passa accanto ed anche un po’ sopra, ma noi gradesi siamo gente di laguna e come le canne con il vento, ci pieghiamo e lo facciamo passare.
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