Quante volte nel buio ho pensato al Mare, alla sua bivalenza, essere padre e madre, sono giunto alla conclusione che:
Il mare è donna dappertutto.
E’ giustamente salino, ma pieno di zuccheri: c’è chi sostiene che sia la stessa cosa, e che il gusto, in fondo, non è uno strumento adeguato. Sbaglia.
Il mare è donna al di là delle domande:
sorride, piuttosto, e lascia andare le maree con un solo tocco della mano.
Ha intese misteriose con la luna, che è un altro mare di latte rappreso nel vuoto, scintillante di conchiglie.
Non meno misterioso è il suo rapporto con la terra: c’è un punto in cui si toccano nel buio più perfetto, aderiscono in modi che non sappiamo immaginare, certamente scambiano con voluttà la loro pelle minerale che laggiù, nel profondo e nelle tenebre, è della stessa natura.
Ogni giorno ne beviamo, respiriamo, assorbiamo un poco, perché il mare che portiamo nelle vene e negli oceani – rosso porpora, blu violetto, indaco, arancio - è donna.
Il mare femminile depone uova, modula messaggi sull’acqua, nutre creature, riavvia le onde una per una.
Chiunque può vederlo, nella luce morbida dei crepuscoli, seduto sulla roccia a pettinarsi.
Se lo raccontano marinai, pescatori, direttori di aziende turistiche, titolari di stabilimenti .
Il mare rimescola le acque profonde e non dice nulla.
Il mare è donna tollera i suoi bimbi.
Questo piccolo appunto amoroso del mare lo dedico alle tante donne che frequentano questi lidi bagnati dal mare del Web
1 commento:
Like! Quale follia distruggerlo! Ciao
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