La data della commemorazione della nascita dell' Italia (17 marzo 1861- proclamazione del Regno d' Italia) come nazione non coincide con la piccola storia di Grado ma la voglia era tanta, ne abbiamo avuti molti di irredentisti, e la nostra appartenenza nei secoli con il mondo veneto e la lingua ci ha accumunato con facilità ai "liberatori italiani".
A tale proposito il nostro Sebastiano Scaramuzza "irredentista" ed esule nel Regno in quel di Vicenza scriveva:
che i futuri 'nparerà da mé,su la lengua de'i morti, quel che zela rajze del vivo graisan..,che rajze?.. el istesse d'el roman
Un giorno fatidico per Grado quando un gruppo di ragazze gradesi, spinte dall'entusiasmo per l'arrivo improvviso di un gruppo di bersaglieri ciclisti giunti a Grado da Aquileia, si fece regalare da loro una bandiera italiana e la issarono sul nostro campanile accanto a San Michele.
Il primo segno in assoluto di appartenenza alla nazione italiana.
Questo gesto coraggioso lo compirono le ragazze perchè tutti gli uomini validi erano arruolati con l'imperial-regio esercito austriaco, circa 1200, e la nostra città era popolata solo da vecchi, ragazze e ragazzi.
La situazione di occupazione italiana (ufficialmente eravamo nemici) è stata vissuta con un'altalena di preoccupazioni, paure e speranze di ideali entusiastici e profonda rassegnazione per cose più grandi di quelle che si potevano sopportare ed affrontare, ma ciò non toglie che era vivo l'entusiasmo per il ricongiungimento con la nuova Nazione.
Che l' anniversario sia o no matematicamente esatto non toglie valore ai sentimenti di italianità che hanno animato i cuori gradesi del tempo.
Viva l' Itaglia, (in graisan) era la voce che sussurravano per le cube.!
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