Ieri pomeriggio su invito dell' autore Antonio Boemo ho partecipato alla presentazione della sua ultima fatica libraria:
Cinque chilometri di storia e storie
da Belvedere a Grado attraverso la laguna
da Attila a S.Marco- la cicolovia Alpe Adria
Grande partecipazione di pubblico, eravamo circa 150 persone, in una location straordinaria Il Nuovo Delfino Verde, venuto appositamente da Trieste.
Il libro di Antonio presentato da Marino Degrassi è una raccolta di notizie, narrazioni storiche, immagini recenti e antiche, tutto scritto con taglio quasi giornalistico, per informare il lettore della meraviglia che circonda Grado-La Laguna.
Il libro di Antonio presentato da Marino Degrassi è una raccolta di notizie, narrazioni storiche, immagini recenti e antiche, tutto scritto con taglio quasi giornalistico, per informare il lettore della meraviglia che circonda Grado-La Laguna.
Antonio nella narrazione tiene la barra dritta puntando inizialmente sul carico storico e geografico della nostra strada trans-lagunare, dalle sue travagliate origini alla moderna ciclovia che la affianca.
E' un libro che val la pena avere perchè oltre che essere di piacevole lettura diventa documento da conservare e consultare.
Quelle che mi piace però sottolineare è stata l' organizzazione perfetta dell' evento, non la presentazione dotta ma un po noiosa di un libro, ma la presentazione visiva e partecipata dal pubblico della narrazione del libro stesso.
Il piccolo viaggio in Laguna scorreva facile e le parole dei presentatori sottolineavano quello che si viveva in quel momento, il libro prendeva letteralmente vita.
Grande idea goduta da tutti noi perchè la Laguna non è un confine, gli manca il senso del definito è un posto dove tutto muta, un posto dove la terra diventa acqua.
Davanti agli occhi ti sfilano isole dai nomi esotici e arcaici assieme, le barene che oggi affiorano a malapena, un tempo sono state isole, distinte eppure unite dal quel cordone ombelicale che è l' acqua.
Ad un certo punto del percorso ho sentito forte la partecipazione del pubblico quando ci siamo messi a cantare le canzoni della tradizione gradese accompagnati dalla chitarra di Emanuel Olivotto e dalle parole di Tullio Svettini che leggeva le poesie di Biagio Marin.
Non era una semplice presentazione, era un convivio di gradesi ed ospiti che condividevano, godendone lo spirito collettivo, quella che noi chiamiamo "Graisanità"
Grazie Antonio Boemo.
La foto, ma ne ha fatte tantissime è di Vinicio Patruno
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