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03 giugno, 2021


Madonnina del mare, tra sacro e profano


Il primo caso che illustrerò è costituito da una canzone che si sente cantare spessissimo a Grado, sia in feste famigliari, all’interno delle case; sia in chiesa, ogni domenica alla fine della messa delle 11; sia per strada, per esempio durante la festa dei patroni Ermacora e Fortunato in luglio, dove capannelli di privati, magari accompagnati da una chitarra, si riuniscono spontaneamente per cantare canzoni tradizionali; sia in oc- casioni più turistiche, come l’annuale Festival di cui si è detto. Come si dice in una antologia di testi di canzoni gradesi, tra le dieci grandi canzoni del XX secolo de- cretate dagli abitanti di Grado in un referendum del 1999, Madonnina del mare risulta prima anche se è in lin gua italiana e non è originaria di Grado ma proviene, probabilmente, dall’area campana. Questa canzone è un caso emblematico di creazione folclorica perché è stata scelta, adottata verrebbe voglia di dire, dalla popolazione gradese. 1 Quali sono i moti vi di tanto successo? Come al solito, quando si tratta del gusto di una collettività e dell’adesione della stessa a parametri di tipo formale, è impossibile trovare del le ragioni certe, e del resto non è nemmeno compito del semiotico o dello studioso di folclore ricostruire una canzone.


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