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19 giugno, 2021

Canali

Escavo dei canali lagunari.


Tema già trattato tempo fa riprendendo una dichiarazione dell'assessore alla pesca del Comune di Grado.


La Regione ha previsto un intervento complessivo di 230 milioni di euro in 20 anni, di cui 40 per la Laguna di Grado.


L’opera di escavazione che la Regione si accinge ad approvare verrà eseguita grazie al Piano di gestione Sic/Zps che regolamenterà tutto quanto ruota attorno alla laguna e consentirà, soprattutto, con uno specifico finanziamento (2 milioni all’anno per 20 anni), di risolvere il problema della profondità dei canali lagunari navigabili.


È un Piano a valenza comunitaria (il progetto è stato finanziato dalla Comunità Europea).


Il piano di gestione è l’unico strumento che, seguendo le direttive ”Habitat” comunitarie, può dare le soluzioni al problema dello smaltimento dei fanghi.


Ha allegato, infatti, anche il disciplinare per la movimentazione dei fanghi di dragaggio.


Una questione quest’ultima che rappresenta il vero nodo che impedisce l’asportazione dei fanghi, considerati rifiuti speciali da smaltire in apposite discariche.


In deroga alle disposizioni vigenti viene consentito, invece, l’asporto del sedimento con l’autorizzazione a depositarlo ai margini del canale.


Se il fango ha le stesse caratteristiche può essere utilizzato anche per munire mote, barene e gli argini delle valli da pesca.


Gli interventi programmati per il 2010, avranno tre linee operative: il risanamento ambientale (messa in sicurezza e bonifica aree inquinate; il ripristino della circolazione lagunare e della sicurezza in laguna con interventi specifici di dragaggio; la creazione di un sistema di gestione della laguna che miri ad un suo costante monitoraggio.


Il Piano di gestione prevede, tra l’altro, che i fanghi derivanti dall’ordinaria e straordinaria manutenzione dei canali e dal ripristino di antichi canali funzionali al riequilibrio delle condizioni idrauliche lagunari, devono essere prioritariamente impiegati all’interno della laguna stessa, previa verifica della compatibilità chimico­ fisica e dei picchi inquinanti.


Fin qui la terra promessa è bella, ora la realtà:



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