saranno duecento o trecento metri non di più. e’ in quel labirinto della vecchia grado
e’ li che puoi cogliere l’intimo significato sella vecchia grado, lì puoi cogliere’intimo significato dell’essere pescatore. il mare è un po più in là, non si vede ma lo si sente.. perchèil mare parla, lo fa con il soffio dei venti, da cui si fa calare e poi scuotere, già si fa presto a dire mare.
solo i greci avevano tante paroliere definirlo.
il sale come materia, pelago, la distesa d’ acquapontos, il mare spazio e via di comunicazione, colposa via di comunicazione marittima.i pescatori sono taciturni, hanno imparato silenzio per non allarmare i pesci.
Biagio Marin Con questa pubblicazione voglio divulgare la bellezza e varietà delle conchiglie di Grado trovate spiaggiate sui lidi, mantenendo un’impostazione sistematica scientifica e senza abbandonare la componente estetica.
La battigia, specialmente nei mesi invernali dopo i sciroccali, ci dà, grazie alla robusta costruzione calcarea delle conchiglie, un’immagine parziale ma interessante della complessità della biologia marina ed avvicinarsi a questo tema, normalmente riservato agli specialisti, oltre a sensibilizzarsi vieppiù alla natura ed al suo rispetto, aggiunge bellezza alla vita.
le conchiglie hanno sempre esercitato sull’uomo una grande attrazione. hanno documentato infatuazione di breve dura,
e’ suggestiva la vecchia grado, quando è deserta, per un attimo si ricompone l’ambiente originale. Cerificano gusti quando con il sibilo del vento penetrando da ogni morosi trasformano in demoni e dannati.
per lunghi periodi trascorsi da Grado, per lui era tutto, via, poesia, cielo, tutto nacque vicino al mare. Visse la sua barchetta vicino al mare, visi immerse anima e corpo. si svegliavano i suoi richiami. come poteva viverne senza: c’è l’ aveva nel cuore dell’ anima, unico desiderio è :
“catame in mar, comò sol che cala” diapason, poesia.
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